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Sanremo 2023, la Procura di Imperia scrive alla Rai: “Diteci se quella di Blanco è stata una messinscena concordata o no”

La richiesta di spiegazioni è partita nei giorni scorsi, la risposta non è ancora arrivata

Il fermo immagine di Blanco che distrugge a calci i fiori sul palco del teatro Ariston è di impatto. Vestito di bianco fa uno sfracello di gambi verdi e petali rossi. La scena, immortalata, è violenta ma artistica. La sua reazione all’ultimo Festival di Sanremo è stata davvero la risposta rabbiosa a un problema di audio? Oppure è andata diversamente? “Non sentivo niente in cuffia”, ha detto il cantante per spiegare il suo comportamento. Ma il dubbio che la performance fosse concepita proprio così, come un colpo di scena violentemente animato e colorato, rimane.

Ora però su quell’episodio c’è un’inchiesta della magistratura e la risposta dev’essere chiara. Blanco è infatti indagato dalla Procura di Imperia per danneggiamenti e la chiave di volta per arrivare alla verità è appunto la risposta al quesito fino a oggi irrisolto. Così i pm hanno chiesto alla Rai di rispondere in maniera definitiva. Hanno incaricato la polizia giudiziaria di raccogliere la risposta della tv di Stato, che ha organizzato la kermesse della Città dei Fiori. La richiesta di interrogatorio è partita nei giorni scorsi e la risposta non è ancora arrivata. Si può ipotizzare che giunga per iscritto. Che cosa può accadere dopo il chiarimento della Rai? Se arriverà l’ammissione che la sceneggiata seguiva un copione costruito proprio in quei termini, la posizione di Blanco andrà verso l’archiviazione. In caso diverso, l’orientamento della procura pare essere quello di non tirare le cose per le lunghe e di emettere un decreto penale di condanna. E’ una sanzione, pagata la quale il procedimento si estingue, si conclude definitivamente. Ovviamente l’indagato può scegliere di non farlo. In questo caso inchiesta ed eventuale processo seguiranno il normale corso.

Altri nuvoloni si addensano però sul capo dell’artista. Ieri l’AgCom, l’authority garante delle comunicazioni, ha deciso di far partire un’istruttoria sul “caso Blanco”. Il motivo? “Valutare eventuali profili lesivi della dignità umana e l’incitamento alla violenza”. In ogni caso il giudizio sull’esibizione è già stato dato dal pubblico. Le urla, gli insulti, i buh partiti dalla platea dell’Ariston hanno già decretato il giudizio: la scena di Blanco al Festival non è piaciuta proprio per niente. La Procura della Repubblica di Imperia ha chiesto ufficialmente alla Rai di rispondere a un interrogativo: l’esibizione di Blanco al Festival di Sanremo era programmata? La scena in cui il cantante ha distrutto a calci i fiori che decoravano il palco del teatro Ariston era una performance voluta? Oppure la performance è stata spontanea e del tutto imprevista, scatenata davvero da un problema di audio in cuffia?

I pm lo vogliono sapere e hanno così incaricato la polizia giudiziaria di raccogliere le risposte che arriveranno, presumibilmente, per iscritto. E’ il nodo fondamentale per risolvere l’inchiesta che vede Blanco indagato per danneggiamento. Sulla vicenda, infatti, sono circolate fino a oggi solo supposizioni e indiscrezioni che avvalorano ora l’una, ora l’altra ipotesi. La richiesta di spiegazioni è partita nei giorni scorsi, la risposta non è ancora arrivata. Qualora la Rai, che ha organizzato il Festival di Sanremo, rispondesse che la “sceneggiata” accolta dal pubblico con urla, proteste e insulti era stata concepita in questi termini, la posizione di Blanco andrebbe verso l’archiviazione.

In caso contrario, i pm guidati dal procuratore capo Alberto Lari sembrano orientati a non trascinare alle lunghe la vicenda e a emettere un decreto penale di condanna. E’ una sorta di sanzione, di multa, pagata la quale il procedimento si conclude. Ovviamente l’indagato che si ritiene innocente può invece decidere di non saldare: in questo caso l’inchiesta e l’eventuale processo seguono il loro corso. Ieri l’AgCom, l’authority garante delle comunicazioni, ha deciso di avviare un’istruttoria sempre sul “caso Blanco” per “valutare eventuali profili lesivi della dignità umana e l’incitamento alla violenza”.