Mafie

‘Ndrangheta stragista, nel processo entra l’intercettazione in cui si parla dell’adesione dei calabresi agli attentati contro lo Stato

La Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria ha dato il via libera al documento emerso nell’ambito dell’inchiesta “Hybris”: nell'intercettazione vengono affrontati temi come quello della riunione avvenuta all’inizio degli anni novanta a Nicotera, presso il resort “Saionara”. Un summit in cui le cosche calabresi avrebbero dato la loro disponibilità a partecipare alle stragi

Come era prevedibile è entrata nel processo ‘Ndrangheta stragista l’intercettazione in cui un soggetto ritenuto vicino alla cosca Piromalli parla della partecipazione delle famiglie mafiose calabresi alle stragi che hanno insanguinato l’Italia nella prima metà degli anni novanta. Su richiesta del procuratore aggiunto Giuseppe Lombardo, e con il parere contrario degli avvocati Giuseppe Aloisio e Guido Contestatile, difensori rispettivamente di Giuseppe Graviano e Rocco Santo Filippone, la Corte d’Assise d’Appello di Reggio Calabria ha dato il via libera all’intercettazione emersa nell’ambito dell’inchiesta “Hybris” dove Francesco Adornato, detto “Ciccio u Biondu”, non è indagato ma è considerato “un navigato esponente della ‘ndrangheta”. Proprio per questo la sua conversazione con l’indagato Giuseppe Ferraro viene ritenuta importante dalla Dda perché vengono affrontati temi come quello della riunione avvenuta all’inizio degli anni novanta a Nicotera, presso il resort “Saionara”. Un summit in cui le cosche calabresi avrebbero dato la loro disponibilità a partecipare alle stragi.

Nell’intercettazione, registrata dai carabinieri il 17 gennaio 2021, “Ciccio u Biondu” raccontò che, al summit del “Saionara”, il boss di Rosarno Nino Pesce detto “Testuni”, rappresentò il mammasantissima Pino Piromalli detto “Facciazza”, tornato in libertà nel maggio 2021 dopo 22 anni di carcere. “Questo signor Pesce che lo chiamano ‘Testuni’ – si sente nell’audio dell’intercettazione – si è messo avanti e ha sostenuto che bisogna attuare le stragi di Stati”. Chi votò contro le stragi sarebbe stato il boss di Limbadi Luigi Mancuso: “Pino (Piromalli, ndr) ha sempre un’attenuante perché nella commissione che hanno deciso di mettersi a fianco dei siciliani… e compagnia bella non c’era… C’era Luigi Mancuso… ma la Luigi…ha pestato i piedi… Luigi… in questa commissione al Saionara gli dice che lui non è d’accordo… perché gli dice Luigi… noi dobbiamo trattare con questi personaggi, gli ha detto, non dobbiamo andare a sparare… per quale motivo”.

Ritornando all’udienza di oggi, oltre ad acquisire l’ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip Stefania Rachele nell’ambito dell’inchiesta “Hybris”, il presidente della Corte d’Assise d’Appello Bruno Muscolo ha disposto una perizia sull’intercettazione di Adornato che, adesso, dovrà essere trascritta dal consulente Vincenzo Ventra. In attesa che l’intercettazione di Adornato venga trascritta (entro il 17 marzo), mercoledì si torna in aula e sarà sentito il colonnello Massimiliano Galasso che ha redatto l’informativa da cui emergerebbe che le parole di “Ciccio u biondu” avrebbero riscontrato le dichiarazioni rese, nel processo di primo grado, dal collaboratore di giustizia Franco Pino proprio in merito al summit del “Saionara”.