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Alessandra De Michelis, la concorrente di Pechino Express: “Torino è una città di merda piena di poveri. Che schifo!”. Polemiche

Alessandra De Michelis, avvocata concorrente della nuova edizione di Pechino Express, e Franco Morando, imprenditore del vino, si sono resi protagonisti di un momento considerato dagli utenti social tra i più bassi della storia del web italiano. Circola infatti da qualche ora una diretta di Instagram, pubblicata dall’avvocata lo scorso novembre sulla sua pagina Instagram “dc_legalshow” , in cui i due si lasciano andare a commenti aberranti sulla città di Torino e inveiscono contro “i poveri”, colpevoli del fatto, a detta dei due, di aver rigato la macchina dell’imprenditore.

Nel video, l’avvocata e l’imprenditore piemontese sfrecciano nella notte, ridacchiandosela e inveendo contro la città e contro “i poveri”: “Un comunista con la bici di merda mi ha rigato il Porsche” e “Questa città è piena di poveri, che schifo!”, alcune frasi.

“Io non verrò e non vivrò MAI a Torino, perché è la città più di merda del mondo. È piena di ristoratori e enotecari poveri, e lo dico contro i miei interessi”, afferma Morando. L’autrice si è difesa parlando di video “giurassicoe la scorsa notte ha pubblicato un video per rispondere ai commenti e agli insulti degli utenti: “Ma voi alle 3 del mattino non avete di meglio da fare che registrare le mie dirette? Ma poi, fatemi capire una cosa: ma questo video, in tutti questi mesi, l’avete covato? Dopotutto la vendetta è un piatto che va servito freddo… Ora mi soffermerò su tutti voi che non vedete l’ora di interagire con la mia pagina e scrivere commenti come ‘che schifo’. Ma voi ce la fate a contestualizzare? Immaginate di trovarvi la macchina nuova rigata su entrambe le portiere da qualche, passatemi il termine ‘stronzo’, ero stata più fine nel video, suppongo per mera invidia, dato che non riesco a comprendere cosa porti un individuo ad agire in modo così subdolo e meschino. Ecco, presumendo che fosse notte fonda, parlando con i vostri amici dell’accaduto direste: ‘Ohibò, mi hanno rigato la macchinina! Che monelli!’ oppure avreste inveito come abbiamo fatto noi?”.

La “chiacchierata tra amici” a onore di cronaca è stata fatta su un profilo da 14 mila follower. Inoltre, pur riascoltando scrupolosamente il video, sfugge il passaggio in cui viene pronunciata questa parola: “stronzo”. Al contrario, le parole “povero” e “bruciare all’inferno” si sentono in modo chiaro e cristallino. De Michelis prosegue: “Ma poi ‘povero’ non si riferisce mica solo alla condizione economica di qualcuno, è anche inteso dal punto di vista morale. E per me un individuo che senza alcuna ragione va a compiere un crimine simile è un povero. Tu non hai una morale, sei un individuo spregevole, e sinceramente credo che se a ciascuno di voi rigassero la macchina, le parole che uscirebbero di bocca sarebbero ben peggiori di quelle uscite dalla mia e da quelle del mio amico“. L’avvocata insiste: Magari ogni tanto bisognerebbe essere più magnanimi nei confronti delle persone, ed essere più comprensivi. Perché magari se uno, dopo una serata con l’amico, vuole inveire contro quello stronzo che gli ha inciso la macchina, credo che sia più che capibile. Giusto o no? Fra l’altro, dato che molti diranno che mi sto arrampicando sugli specchi (tana per noi!), tornando alla questione del termine “povero”: purtroppo nelle nostre carceri 8 persone su dieci sono di ceto basso perché, purtroppo, gli appartenenti alle classi meno abbienti sono più propensi al crimine, a rubare, a commettere spaccio e altri reati analoghi. Ripeto: purtroppo!”. Infine, sottolinea che “quella sera qualcuno ha pubblicato la sua diretta: “Non sono stata io. Mi hanno chiamata poche ore dopo e l’ho subito rimossa“.