Giustizia & Impunità

No alla richiesta di danni di Renzi al Corriere: l’ex premier condannato a pagare 16mila euro. “Usa il Tribunale civile come un bancomat”

Il fondatore di Iv chiedeva 200mila euro per un articolo dedicato al caso Open. Risultato? Sarà lui a dover pagare 16mila euro di spese processuali a Rcs (l'editrice del quotidiano), al direttore Luciano Fontana e alla vicedirettrice Fiorenza Sarzanini. La somma pretese "ha una palese e ingiustificata carica deterrente", scrive nella motivazione la giudice, la stessa che ha inizio febbraio lo aveva condannato a risarcire 70mila euro al Fatto per abuso del processo

Matteo Renzi di nuovo respinto con perdite. Per la seconda volta in poche settimane, il Tribunale civile di Firenze ha bocciato una richiesta di risarcimento danni sporta dall’ex premier a un giornale, condannandolo a risarcire le spese processuali. In questo caso il fondatore di Italia viva chiedeva 200mila euro al Corriere della Sera per un articolo del 4 dicembre 2019 dedicato al caso Open, l’ex fondazione al centro dell’inchiesta per finanziamento illecito ai partiti e corruzione. Risultato? Sarà lui a dover pagare 16mila euro di spese processuali a Rcs (l’editrice del quotidiano), al direttore Luciano Fontana e alla vicedirettrice Fiorenza Sarzanini, la giornalista autrice del pezzo. Nella sentenza il giudice Susanna Zanda scrive che la somma pretesa, “al di là dell’infondatezza della domanda, ha una palese e ingiustificata carica deterrente, specie ove collocata nell’alveo di iniziative volte ad usare il Tribunale civile come una sorta di bancomat dal quale attingere somme per il proprio sostentamento, anche quando lo si coinvolge senza alcun fondamento“.

Secondo Renzi l’articolo era pieno di affermazioni false. Invece il giudice Zanda ha sottolineato la correttezza dei contenuti riportati rispetto all’inchiesta e alle fonti documentali. Il giudice scrive, in alcuni passaggi, che “l’articolo rispetta il canone della verità in quanto esprime esattamente il contenuto di una nota informativa dell’Unità di informazione finanziaria della Banca d’Italia” e che la dicitura “regalo fatto a Renzi” non è diffamatoria perché nel titolo del paragrafo è scritto chiaramente “prestiti” rispetto a versamenti di denaro nell’ambito delle attività di Open. A inizio febbraio lo stesso giudice aveva respinto la richiesta di mezzo milione di euro di danni da parte di Renzi al direttore del Fatto, Marco Travaglio, per un rotolo di carta igienica con sopra la faccia del politico presente su uno scaffale alle spalle del giornalista durante un collegamento tv. In quel caso l’ex premier era stato addirittura considerato responsabile di abuso del processo e condannato a risarcire Travaglio con 42mila euro, oltre ad altri 30.641 euro tra spese legali, oneri accessori e Iva.