Cronaca

Crisanti in tv parla dell’inchiesta di Bergamo. I legali di Fontana: “Ripete le teorie accusatorie. I pm lo diffidino da insistenti apparizioni”

L'ultima presenza del microbiologo, ospite di Mezz'ora in più su Rai Tre, ha provocato la presa di posizione pubblica dell'avvocato Jacopo Pensa: "Esterrefatti". Il senatore del Pd e consulente della pubblica accusa aveva detto: "I disastri vanno indagati. Noi siamo tra i Paesi che hanno fatto così e così. Non vuol dire che chi ha fatto male è colpevole. Io non ho fatto nessun atto d’accusa nella perizia"

Difese “esterrefatte” per le “teorie accusatorie” ribadire in tv da Andrea Crisanti, senatore del Pd e consulente della procura di Bergamo nell’inchiesta sulla prima ondata di Covid. E la richiesta ai magistrati di fermare le sue apparizioni. L’ultima presenza del microbiologo, ospite di Mezz’ora in più su Rai Tre, ha provocato la presa di posizione pubblica di Jacopo Pensa, legale insieme a Federico Papa del presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana. Nel corso della trasmissione Crisanti – che aveva come contraddittorio Matteo Bassetti, primario di terapia intensiva a Genova – aveva spiegato che i “disastri vanno indagati” perché “chiudere gli occhi di fronte a un disastro significa aprire la strada al prossimo”.

“Le difese sono esterrefatte constatando che Crisanti consulente del pm, che si auto definisce perito, compaia quotidianamente in tv ribadendo le sue teorie accusatorie e sostenendo la doverosità dell’iniziativa giudiziaria”, ha sottolineato alcune ore dopo Pensa. “L’apparente contraddittorio con il professor Bassetti era asimmetrico perché quest’ultimo in collegamento esterno, ciò conferisce significato meno ‘pesante’ alla persona”, precisa. E quindi la richiesta: “La procura di Bergamo ha il dovere di diffidare il proprio consulente da tali insistenti apparizioni”.

Ma cosa aveva detto il consulente dei pubblici ministeri? “Sicuramente la pandemia è stata affrontata con grande dedizione dal personale medico, ne sono testimone di quanto si sia prodigato come tantissimi politici si sono prodigati, ma il problema non è di essersi impegnati: bisogna riconoscere, e questo va al di la della perizia, che ci sono Paesi che hanno fatto molto bene, ci sono Paesi che hanno fatto mediocramente e altri che hanno fatto male. Noi siamo in mezzo”, aveva spiegato il senatore Pd.

Quindi la frase forse più incriminata: “Chiudere gli occhi di fronte a un disastro significa aprire la strada al prossimo disastro. I disastri vanno indagati – aveva aggiunto – Ci sono stati tantissimi disastri al mondo e questo non significa che non bisogna studiarli, dire ‘siamo tutti assolti e va tutto bene’ significa aprire la strada per riproporre una situazione di impreparazione”. Corea del Sud, Giappone, Australia, Nuova Zelanda e Vietnam, ha aggiunto Crisanti, “hanno fatto benissimo” e “c’è da chiedersi perché hanno fatto così bene e noi abbiamo fatto così male e l’Europa ha fatto così male”. A suo avviso questi Paesi “avevano le conoscenze tecniche-scientifiche e hanno affrontato l’epidemia in maniera molto più tempestiva”. Ma, ha poi precisato, questo “non vuol dire che chi ha fatto male è colpevole. Io non ho fatto nessun atto d’accusa nella perizia”.