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Ucraina, il G20 di Bangalore si chiude senza un testo condiviso: questa volta la Cina si oppone a una condanna netta della guerra

È così toccato alla presidenza indiana diffondere una nota di sintesi nella quale si sottolinea "l'impegno a migliorare la cooperazione politica internazionale e guidare l'economia globale verso una crescita inclusiva. La maggior parte dei membri del gruppo (di cui fa parte anche la Russia) ha condannato fermamente la guerra in Ucraina. L’uso o il trattamento di armi nucleari è inammissibile"

La proposta di pace cinese per il conflitto in Ucraina ha creato scompiglio nelle cancellerie mondiali. Tra chi, come Spagna, Germania e anche i vertici ucraini, ha apprezzato il maggior coinvolgimento di Pechino e chi, invece, mantiene posizioni intransigenti nei confronti della Repubblica Popolare e della Russia, come gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e i vertici europei. E questa spaccatura è emersa anche nel corso dell’ultimo G20 dei ministri delle Finanze e dei governatori delle banche centrali a Bangalore, in India, al termine del quale c’è stata una frattura che non era emersa nemmeno nel novembre scorso, all’appuntamento di Bali: non è stato prodotto alcun documento finale perché i membri non hanno trovato l’intesa proprio sulla condanna dell’invasione russa dell’Ucraina.

A dare un’idea di ciò che è accaduto nelle sale di Bangalore è stato anche il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha parlato di prudenze di alcuni Stati membri riguardo alla condanna della guerra e la volontà della “maggior parte dei partecipanti”, dall’altra parte, di non fare passi indietro sulle dichiarazioni di Bali, quando anche Pechino appose la propria firma sulle dichiarazioni di condanna nei confronti di Mosca.

È così toccato alla presidenza indiana diffondere una nota di sintesi nella quale si sottolinea “l’impegno a migliorare la cooperazione politica internazionale e guidare l’economia globale verso una crescita inclusiva. La maggior parte dei membri del gruppo – si sottolinea – ha condannato fermamente la guerra in Ucraina, le immense sofferenze umane e l’aumento delle fragilità nell’economia globale. L’uso o il trattamento di armi nucleari è inammissibile, il presente non deve essere un tempo di guerra”.

Sul fronte economico, il G20 pone “enfasi sulla necessità di coordinamento da parte dei creditori ufficiali e privati per attenuare i problemi del debito” delle economie in via di sviluppo e invita a “utilizzare politiche macroprudenziali, ove necessario, per tutelare dai rischi al ribasso. Le prospettive economiche globali sono leggermente migliorate, tuttavia la crescita globale rimane lenta e persistono rischi al ribasso“. Il testo della presidenza si sofferma poi sui conti pubblici, evidenziando la “necessità di dare la priorità al sostegno fiscale temporaneo e mirato ai gruppi vulnerabili, pur mantenendo la sostenibilità fiscale. I membri del G20 concordano sul rafforzamento delle banche multilaterali di sviluppo per affrontare le sfide transfrontaliere e catalizzare gli investimenti privati”.