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La Val d’Aosta resta al centrosinistra: Testolin torna presidente. Respinta l’offensiva per il ribaltone e un’alleanza con Lega e Fi

Venerdì si insedia il nuovo governo valdostano dopo le dimissioni di Lavevaz che se n'era andato accusando una parte del suo partito (Union Valdotaine) di trame per svoltare a destra. Ma alla fine la maggioranza è stata rafforzata dall'ingresso dei due consiglieri del gruppo dell'ex "re" della Regione Rollandin

Resterà di centro sinistra il nuovo governo della Valle d’Aosta che domani, venerdì 24 febbraio, verrà ufficializzato con un’assemblea straordinaria. Il taglio della testa dell’ex presidente Erik Lavevaz non ha portato al “ribaltone” a destra, atteso o temuto a seconda dei punti di vista. La dirigenza dell’Union Valdôtaine, assieme ai presidenti delle sezioni, si è riunita all’inizio del mese, e quasi ad unanimità ha bocciato l’idea di abbandonare il Partito Democratico per allargare la maggioranza a Lega e Forza Italia. Il consigliere regionale Aurelio Marguerettaz, artefice della caduta di Lavevaz, per la seconda volta durante la legislatura non è riuscito a portare a termine il suo progetto di spostare l’asse autonomista a destra. Il presidente incaricato sarà Renzo Testolin, esponente dell’Union Valdôtaine, già presidente della Regione dal 16 dicembre 2019 fino al 21 ottobre 2020.

Testolin alle elezioni regionali del 2020, con 1393 preferenze, era stato il candidato unionista più votato, ma per via di alcuni processi giudiziari in cui era coinvolto – dalla quale è uscito sempre pulito – fu costretto a mettersi da parte. Nessuna delusione per l’altro contendente alla presidenza Luigi Bertschy, che manterrà l’assessorato allo Sviluppo economico e la vicepresidenza. La maggioranza valdostana passa da 18 a 19, con l’ingresso dei due consiglieri di Pour L’Autonomie, ma l’uscita del consigliere Claudio Restano dell’associazione Evolvendo. Passo indietro anche per l’ex “re” della Valle d’Aosta Augusto Rollandin, che non avrà incarichi di governo. Prenderà il suo posto in giunta Marco Carrel, compagno di partito di Rollandin.

L’accordo di governo si è raggiunto tramite dieci punti programmatici. Il primo è la riorganizzazione dell’amministrazione regionale “innovandola e valorizzandone il ruolo centrale per la crescita e lo sviluppo della comunità”. Si passa poi agli enti locali, alla quale vengono promessi finanziamenti certi e di lungo periodo. Il governo Testolin si dice pronto ad affrontare “questioni di primaria importanza per l’economia regionale”, tra cui la presa in carico della problematica relativa alla prospettata chiusura temporanea del tunnel del Monte Bianco e la proroga delle concessioni per le grandi derivazioni idroelettriche in capo alla partecipata regionale Cva. Sulle grandi opere la maggioranza scrive anche di voler “proseguire, con tempistiche certe, nell’iter di realizzazione del nuovo ospedale e il completamento degli interventi per la piena operatività dell’aeroporto regionale”. C’è poi anche la prosecuzione dell’iter tecnico-giuridico-amministrativo finalizzato alla verifica di fattibilità per la realizzazione del collegamento intervallivo “Cime Bianche” nella Val d’Ayas, che collegherebbe il comprensorio sciistico del Cervino con quello del Monte Rosa. Altri punti importanti nel programma della nuova maggioranza sono la risoluzione delle problematiche contrattuali per il corpo forestale valdostano, che da anni chiede di passare alla contrattazione nazionale, e l’approvazione di una nuova legge elettorale regionale che sia “il più possibile condivisa quale strumento essenziale per poter garantire una stabilità politica e un’azione di governo maggiormente determinata ed incisiva”.

Foto in alto – Il presidente della Val d’Aosta Renzo Testolin (di JaBo90 – Opera propria, CC BY-SA 4.0)