Cronaca

Chiusa per 10 giorni La Capannina, lo storico locale di Forte dei Marmi: “Alcol somministrato ai minori e troppe risse”

Il patron Guidi: "Faremo ricorso per riuscire a ridurre la chiusura e organizzare la festa di Carnevale". Nei suoi 94 anni di storia, le porte della discoteca erano rimaste serrate solamente tre volte

Il locale da ballo con ristorante più antico del mondo chiude, seppur per poco. Le porte de La Capannina di Forte dei Marmi, Lucca, dovranno restare chiuse per 10 giorni. Lo ha stabilito un provvedimento di sospensione dell’attività deciso dal questore di Lucca a causa dei “gravi fatti che si sono verificati all’interno del pubblico esercizio, quali aggressioni e somministrazione di alcol ai minori“.

Erano troppe le segnalazioni pervenute ai carabinieri di Viareggio negli ultimi tre mesi, confermate dagli accertamenti effettuati dalla polizia di Forte dei Marmi: le liti all’interno e all’esterno del locale hanno coinvolto anche il personale di sicurezza dello storico locale fondato nel 1929 da Achille Franceschi, diventato negli anni ’50 e ’60 il simbolo del boom economico italiano. Tutti i servizi, compresa l’attività danzante, saranno sospesi per 10 giorni, come comunicato sulla pagina Facebook della discoteca che dà lavoro a circa 70 persone.

Il proprietario Gherardo Guidi si dice amareggiato per quanto accaduto: presenterà un ricorso per ridurre i giorni di chiusura. La speranza è quella di poter organizzare la festa di Carnevale di sabato 18 febbraio. Guidi, che ha rilevato il locale nel 1977, scelse di conservare il nome storico, La Capannina. In questo modo ha garantito alla discoteca della Versilia di ottenere il record di locale da ballo con ristorante più antico del mondo.

Nei suoi 94 anni di storia, il locale era stato chiuso solamente tre volte: per l’incendio del 1939 che lo distrusse completamente. Poi nel 1942, quando un’ordinanza firmata direttamente da Benito Mussolini costrinse la Capannina a chiudere i battenti. E infine nel marzo 2020, quando il lockdown deciso dal governo per combattere la pandemia di Covid obbligò la chiusura della discoteca che ispirò il film di Carlo Vanzina del 1983, Sapore di mare.