Speciale Sanremo 2023

Sanremo 2023, Ultimo da lavavetri a quella notte al telefono con Venditti: “Non smettete mai di credere nelle favole”

A quattro anni di distanza dall’ultima partecipazione, Ultimo torna al Festival di Sanremo con il brano “Alba”. Il cantautore romano rivela la voglia di mettersi in gioco, i suoi riferimenti musicali e le difficoltà durante la pandemia. Prima della musica? “Facevo il lavavetri”

L’amore per il pianoforte, la composizione e la scrittura e un bambino interiore tenuto sempre vivo. Comincia dal quartiere di San Basilio, nella periferia nord-est di Roma, la storia artistica di Ultimo – vero nome Niccolò Moriconi, classe 1996 –, in gara al Festival di Sanremo 2023 con il brano Alba (nome dell’omonimo album in uscita il 17 febbraio), “una lettera per chiunque voglia guardarsi dentro e provare a ricominciare”. Non una prima volta. Dopo la vittoria nella categoria “Giovani” nel 2018 con Il ballo delle incertezze e il secondo posto l’anno successivo con I tuoi particolari, il cantautore romano torna ad esibirsi al Teatro Ariston. “Vado a Sanremo molto dritto con tutto il fuoco che ho dentro e la voglia di scrivere la mia storia artistica, di mettermi in gioco. Ho 26 anni e la voglia di buttarmi in questa avventura è più forte di tutto il resto”, ha spiegato in una recente intervista a FQ Magazine.

Una passione, quella per la musica, che definisce una vera e propria ossessione: “È una benedizione nel campo in cui vuoi esistere, ma una maledizione nella vita privata. Ho subito delle conseguenze di questa mia visione. Per me c’è la musica e poi tutto il resto”, ha confessato, invece, sul canale YouTube di Gianluca Gazzoli. Un approccio che gli è valso grande successo e il record di più giovane artista italiano ad esibirsi con un tour negli stadi, previsto per il 2020, ma rimandato alla scorsa estate a causa della pandemia. Dall’esordio discografico con il disco Pianeti, altri tre album, un’etichetta indipendente fondata nel 2020 (Ultimo Records) e oltre un miliardo di stream su Spotify. Ma i numeri non sono tutto e l’artista lo sa bene: “Quest’estate, alla prima data di Bibione, avevo paura che la gente non venisse più dopo due anni e mezzo. Non riesco a dare per scontato questo amore”. Al centro della sua musica, da sempre, il sogno a occhi aperti di un bambino: “Mi dà fastidio quando la gente pensa che un giovane o un bambino non abbiano ancora la maturità per poter parlare di vita, amore, speranza…. Il bambino, nel suo non sapere, sa molto di più di quelli che pensano di sapere”.

Una massima su cui ha poggiato le fondamenta della sua carriera, ma che non gli ha impedito di trarre ispirazione anche da altri artisti. Si sa, ogni cantante ha le proprie influenze: “Penso di avere un approccio tradizionale, molto melodico e attaccato al cantautorato italiano, magari in una chiave anche hip-hop. De Gregori, Baglioni, Venditti sono i miei punti di riferimento”. E proprio con l’autore di Ricordati di me e Notte prima degli esami, Ultimo ha un rapporto speciale: “Un giorno, alcuni anni fa, sono riuscito a intrufolarmi nel camerino di Venditti e lasciargli un cd con le mie canzoni. Dopo Sanremo 2019 sono stato tutto la notte al telefono con lui, per me è un grande riferimento musicale”. Poi, una rivelazione sul suo rapporto con i social: “Ci sono pro e contro. Durante la quarantena stavo tutto il giorno davanti allo schermo. Ero fritto dal telefono”. E prima di dedicarsi alla musica? “A settembre 2016 pulivo i vetri in via Palmiro Togliatti, a Roma. Aspettavo l’uscita del mio primo disco, che mi stravolse la vita. Non smettete mai di credere nelle favole”.