Scienza

Ricerca, 32 italiani tra i vincitori degli assegni Erc. Dai neutrini alla chimica molecolare: le ricerche finanziate (con due milioni di euro)

I Consolidator Grants sono i finanziamenti del programma Horizon Europe dell’Unione Europea per supportare gli scienziati che hanno dai 7 ai 12 anni esperienza a perseguire le loro idee più promettenti. Le candidature erano 2.222

Ci sono gli sfuggenti neutrini e la chimica molecolare tra i progetti di ricerca scientifica premiati dalla Commissione europea attraverso il Consiglio Europeo della Ricerca (Erc) con 657 milioni di euro. Sono 321 i ricercatori di eccellenza: ben 32 sono italiani – secondi dopo i tedeschi (52) – anche se “solo” 21 sono i vincitori a lavorare in Italia. I Consolidator Grants sono i finanziamenti del programma Horizon Europe dell’Unione Europea per supportare gli scienziati che hanno dai 7 ai 12 anni esperienza a perseguire le loro idee più promettenti. Le candidature erano 2.222. L’Italia vanta il secondo numero più alto di ricercatori premiati, cioè 32, dietro solo ai tedeschi (52) e davanti ai francesi e britannici (31), ma fra i Paesi che ospitano i progetti scientifici vincitori è solo al sesto posto. Le scoperte degli scienziati, sottolinea Mariya Gabriel, Commissario europeo per l’innovazione, la ricerca, la cultura, l’istruzione e i giovani, “gettano le basi per l’innovazione e, in definitiva, per la crescita e la competitività economica in Europa”.

Ricerca e 1950 posti di lavoro che verranno creati – Le sovvenzioni saranno investite in progetti scientifici che abbracciano tutte le discipline della ricerca, dall’ingegneria alle scienze della vita, fino alle discipline umanistiche. L’Italia ospita nei suoi centri una ventina di progetti insigniti con i consolidator grant. E con questo dato si colloca alle spalle di Germania, Regno Unito, Francia, Israele e Spagna. In totale i vincitori delle sovvenzioni hanno proposto di realizzare i loro progetti in università e centri di ricerca di 18 Stati membri dell’Ue, oltre ad altri Paesi associati a Horizon Europe. Tra i Paesi dell’Ue il maggior numero sarà localizzato appunto in Germania (62 progetti), Francia (41) e Spagna (24). I ricercatori che si sono aggiudicati i grant vengono da 37 Paesi. I grant creeranno circa 1950 posti di lavoro per borsisti post dottorato, dottorandi e altro personale nelle istituzioni che ospitano i progetti. “Gli Erc consolidator sostengono i ricercatori in un momento cruciale della loro carriera, rafforzando la loro indipendenza, rafforzando i loro team e aiutandoli ad affermarsi come leader nei loro campi – evidenzia Maria Leptin, presidente del Consiglio europeo della ricerca – Questo sostegno dà loro soprattutto la possibilità di perseguire i propri sogni scientifici”.

Il caso Gran Bretagna – Da un trattamento personalizzato per il dolore cronico, come quello inseguito da un neurologo in Danimarca alla sfida di portare i materiali fibrosi a diventare un’alternativa verde alle plastiche di origine fossile, lanciata da un ricercatore in Francia: sono alcuni esempi dei sogni scientifici nel cassetto dei vincitori dei grant. Gli elenchi dei candidati vincitori dei fondi sono provvisori. E nella nota dell’Erc si precisa un punto che riguarda il Regno Unito. L’accordo commerciale e di cooperazione tra l’Unione europea e il Regno Unito consente di associare questo Paese all’attuale programma di finanziamento della ricerca e dell’innovazione dell’Ue, Horizon Europe, previa adozione di un protocollo. Poiché questo protocollo non è stato ancora adottato, si spiega, il Regno Unito è ancora considerato “non associato” a Horizon Europe. “Pertanto, le proposte accolte dei candidati con sede in un Paese in fase di associazione saranno ammissibili al finanziamento solo se l’accordo di associazione si applica al momento della firma della sovvenzione. In ogni caso i candidati prescelti provenienti da istituzioni ospitanti localizzate nel Regno Unito possono ancora essere finanziati, a condizione che si trasferiscano in un istituto di un Paese ammissibile al programma di finanziamento“.

Le ricerche italiane – Tra i progetti di ricerca premiati c’è Res-Nova, il progetto guidato da Luca Pattavina, ricercatore dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) ai Laboratori Nazionali del Gran Sasso (Lngs), per un rivoluzionario osservatorio per lo studio delle sorgenti dei neutrini astrofisici realizzato utilizzando piombo archeologico degli antichi romani. Il progetto sarà finanziato finanziato con 2,7 milioni. “Questo prestigioso finanziamento europeo – ha commentato Pattavina – offre grandi opportunità scientifiche, ma non solo: avrò infatti la possibilità di consolidare il mio gruppo di ricerca. Inoltre, il finanziamento che sono riuscito a ottenere rappresenta un ulteriore riconoscimento dell’eccellenza che i Laboratori Nazionali del Gran Sasso dell’Infn rivestono a livello internazionale”. Chiave dello strumento sarà il piombo antico, proveniente dai lingotti recuperati da una nave romana affondata al largo della Sardegna 2000 anni fa e che garantisce una minore radioattività, che non sarà utilizzato semplicemente per schermare i rilevatori, come fatto finora, ma anche per produrre degli avanzatissimi rivelatori criogenici. Grazie alle sue caratteristiche il nuovo osservatorio Res-Nova sarà in grado di rivelare il 90% delle potenziali supernovae della nostra galassia, migliorando la conoscenza di questi estremi fenomeni che avvengono all’interno della Via Lattea.

Costanza Toninelli, prima ricercatrice dell’Istituto Nazionale di Ottica del Consiglio nazionale delle ricerche di Firenze (Cnr-Ino), ha ricevuto il prestigioso Erc Consolidator Grant da due milioni di euro per il progetto “Quantum InterfaceS with SinglE MoleCulEs” (Quintessence). Il progetto di Toninelli ha come sfida quella di sfruttare gli effetti quantistici in sistemi di crescente complessità; come molecole nello stato solido, con la possibilità di miniaturizzazione e di portabilità; tipiche dei dispositivi fotonici integrati. “Quintessence” raccoglie la sfida, combinando l’estrema flessibilità della chimica molecolare, che permette di realizzare molecole con stati energetici su misura, con le tecniche di nanofotonica più avanzate. “Grazie alla realizzazione di interfacce basate su singole molecole, potremo studiare effetti quantistici in regimi fino ad oggi inesplorati e realizzare risorse fondamentali nel campo delle tecnologie quantistiche” afferma Toninelli spiegando che “nel contesto delle comunicazioni quantistiche, ad esempio, puntiamo allo sviluppo di emettitori per esperimenti a molti fotoni. Ma i nostri studi potrebbero anche stimolare una nuova generazione di sensori quantistici di temperatura, con sensibilità inedite in condizioni estreme“. Alla guida di un gruppo multidisciplinare composto da ricercatori del Cnr-Ino e del Dipartimento di Chimica Ugo Schiff dell’Università di Firenze, Costanza Toninelli è uno dei talenti emergenti nella fotonica quantistica a livello internazionale, protagonista nei principali network europei come QuantEra e Quantum Flagship. Svolge la sua attività in collaborazione con il Laboratorio Europeo Lens ed il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università degli studi di Firenze.

Lo studioso statunitense Michael Lombardo si è aggiudica un secondo finanziamento dall’Erc per i suoi studi sull’eterogeneità dell’autismo. Lombardo lavora all’Istituto Italiano di Tecnologia a Rovereto dal 2019 ed è tra i pochi ricercatori in Italia ad avere vinto il prestigioso finanziamento individuale – un Consolidator Grant di 2 milioni di euro – assegnato dall’ente europeo per la ricerca di eccellenza. Obiettivo del progetto di studio del professore Michael Lombardo è comprendere meglio l’eterogeneità dello spettro autistico tra gli individui. Il focus principale di Lombardo sarà quello di verificare se la stratificazione dei pazienti autistici in base a un profilo di diverse capacità linguistiche, motorie, intellettuali e di funzionamento adattivo, possa meglio isolare i marcatori biologici più specifici, manifestazioni e le risposte al trattamento.

Foto INFN e CNR