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Dead Space – Il terrificante ritorno del cult Spaziale in un remake che rinnova il gioco senza snaturarlo

Dead Space è rimasto relegato in un limbo, dopo la chiusura dello studio Visceral da parte di EA, dopo l’acquisizione di anni fa. Ovviamente l’annuncio di un Remake di Dead Space ha suscitato l’interesse generale per un titolo che si dava ormai per disperso, ecco quindi tornare sugli schermi delle console di ultima generazione Isaac Clarke, ingegnere minerario rimasto suo malgrado intrappolato sulla nave su cui lavorava, nel disperato tentativo di sopravvivere agli alieni che la infestano.

EA Motive ha però deciso di spingersi oltre al mero remake, aggiungendo nuovi particolari per rendere Dead Space attuale anche per chi non avesse provato l’esperienza originale.

Il ritorno nello spazio profondo
La USG Ishimura è intenta a solcare lo spazio, raccogliendo minerali preziosi per la costruzione, dopo aver intercettato una richiesta di soccorso ma, all’interno del vascello di escavazione, incontrano qualcosa che non si sarebbero mai aspettato: tutto l’equipaggio è stato orribilmente mutilato e ucciso, e non c’è traccia di cosa sia stato a farlo.

All’interno di questo scenario da incubo più di una volta Isaac si troverà tra la vita e la morte, in un costante testa a testa con le forze aliene che hanno preso possesso della nave, e che sono decisamente portate all’annientamento di ogni essere vivente appena sbarcato; da questo punto di vista, il remake di Dead Space migliora sensibilmente l’esperienza dell’utente, facendo finalmente parlare il protagonista, al contrario della versione originale dove era uno spettatore muto in balia degli eventi: in questo remake Isaac reagisce in maniera vivida sia nei dialoghi dei compagni che nelle situazioni limite in cui si trova, un ottima aggiunta, considerando che è stato usato il doppiatore ufficiale dei giochi originali.

Un altra aggiunta davvero apprezzabile dal team è la scelta di aumentare la presenza nella trama di alcuni personaggi, tra cui la ricercatrice Elizabeth Cross, decisamente più presente nella storia come altri comprimari, in generale il gioco ne guadagna in immersività riuscendo a stupire anche i fan del titolo originale; sono stati inoltre aggiunte nuove missioni secondarie per rendere la storia più godibile, con nuovi elementi di trama legati a quello che verrà conosciuto come il disastro dell’Ishimura; oltre ai già citati elementi è stato modificato e migliorato tutto il design dell’HUD di gioco e della mappa rendendo sicuramente più facile addentrarsi tra i livelli della nave, alla ricerca di munizioni e potenziamenti.

Rinnovare senza Snaturare
Come accennato prima il team non si è solo limitato a migliorare grafica e sonoro ma hanno inserito delle novità che rendono l’esperienza più immersiva e decisamente più horror, dotando la tuta di Isaac di Jetpack avremo finalmente la possibilità di muoverci più agilmente per i vari settori della nave, dato che il protagonista è un ingegnere abituato a lavorare in situazione estreme, e quindi reso lento dalla spessa tuta che indossa, che va potenziandosi man mano nel gioco; oltre all’armatura l’intero set di armi è stato riequilibrato cosi da evitare che il giocatore si fossilizzi sempre sull’uso della stessa. Per creare questo tipo di varietà è stata introdotta un nuovo sistema chiamato l’Intensity Director, che analizzando il livello di nemici sconfitti e percentuale di scoperta della nave, compresi i bonus rinvenuti dal giocatore, avrà come unico scopo la disposizione dei nemici e dei jump scare all’interno della nave, soprattutto nelle zone già visitate, alzando la tensione con suoni e luci che non erano presenti in precedenza, anche se esplorati da poco tenendo costantemente la tensione viva nel giocatore.

A sottolineare la volontà di creare un esperienza decisamente ricca di tensione anche i terribili Necromorfi hanno ricevuto qualche cambiamento, rendendoli un pericolo costante e opprimente; ed è proprio nei combattimenti che il Peeling System da il meglio di se, una nuova Feature che ci restituisce al giocatore un preciso quadro dei danni inferti al nemico, analizzando pelle, tessuti muscolari, organi e ossa, e trasmettendo un misto di timore e soddisfazione nell’abbattimento dei nemici, ma insegnando allo stesso tempo i metodi più efficaci per eliminare gli alieni e come colpirli con i numerosi elementi interattivi del gioco.

Orrore in alta risoluzione

l’USG Ishimura, protagonista almeno quando Isaac nel gioco, è stata rinnovata nella sua estetica, presentando un ambiente più buio, e al contempo con un nuovo utilizzo di luci dinamiche, che uniti alla nebbia volumetrica restituiscono un senso di claustrofobia e allo stesso tempo di “vissuto” a una nave che era abitata da centinaia di persone.

Oltre a rendere più dettagliati gli ambienti e all’inserimento di migliorie dettate dalla nuova generazione di console, Dead Space gode di un nuovo comparto audio di tutto rispetto, soprattutto se supportato da cuffie 3D o da soundbar che restituiranno al giocatore, nel buio della stanza i terrificanti suoni dei Necromorfi.
In entrambe le modalità grafiche il gioco si è comportato ottimamente, grazie all’alto framerate della versione a 60FPS Dead, Space da il meglio di se anche se in 2K, risultando sempre fluido e senza incertezze, quasi fosse nato su queste console; dall’altra parte, il Quality Mode fa girare il gioco a 30FPS ma in 4K e con il Ray Tracing attivo migliora quello che già era ottimo, anche se il motore grafico ha qualche incertezza nelle scene più concitate, ma niente che una patch non possa risolvere in futuro.

In definitiva Il remake di Dead Space convince sotto ogni punto di vista migliorando i punti forti di questo classico del survival horror senza snaturare le sue origini, un ottimo modo per riproporre un gioco con qualche anno sulle spalle, che non mancherà di stupire sia i veterani della saga sia chi si avvicina per la prima volta all’incubo spaziale di cui Isaac è protagonista, regalando emozioni forti anche a chi siede accanto a voi, mentre esplorate il relitto spaziale della Ishimura.