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Spagna, attacco a due chiese con un machete: “L’attentatore era in attesa di essere espulso”

Il 25enne di origine marocchina, ritenuto responsabile degli attentati avvenuti il 25 gennaio nel sud della Spagna, non aveva precedenti penali ma era irregolarmente sul territorio iberico. È accusato di aver ucciso un sacrestano e di aver ferito altre quattro persone

Il presunto autore degli attentati di Algeciras, cittadina nella provincia di Cadice, nel sud della Spagna, era in attesa di essere espulso dal Paese. Il 25enne marocchino, ritenuto responsabile di aver ucciso con un machete un sacrestano nella chiesa Nuestra Señora de La Palma e di aver ferito altre quattro persone, si trovava in Spagna “in situazione irregolare” e contro di lui era stato aperto un “procedimento di espulsione”. A renderlo noto è il ministero dell’Interno spagnolo. Secondo la ricostruzione degli inquirenti, il 25enne, ora in stato di arresto, intorno alle 18.30 del 25 gennaio, è entrato in una prima chiesa urlando ai fedeli presenti di “convertirsi all’Islam”. Successivamente è ritornato armato di machete e ha ferito il parroco. Infine, si è diretto verso la chiesa Nuestra Señora de La Palma, dove ha ucciso il sacrestano.

Il ministero ha spiegato in un comunicato che il procedimento di espulsione “non è immediato” perché va “effettuato con tutte le garanzie del caso”. “L’uomo – continua la nota – non ha precedenti penali, né per terrorismo, né in Spagna né in altri Paesi alleati”. Intanto proseguono le indagini sul caso e l’interrogatorio dell’arrestato. Nelle prime ore del 26 gennaio è stata perquisita la casa in cui viveva e si sta procedendo con l’analisi di tutti gli effetti sequestrati. Inoltre, è stata smentita la notizia che il presunto attentatore fosse tenuto sotto sorveglianza speciale dagli agenti dei servizi segreti spagnoli, né negli ultimi giorni né in precedenza.