Politica

Deputati, il bonus da 5.500 per pc e cellulari può essere usato da chiunque. Anche regalato: “Non controlliamo chi li usa davvero”

Dopo la rimodulazione delle spese in favore di quelle tecnologiche agli eletti, Le Iene lanciarono una gara di solidarietà per devolverle in favore di una scuola di Napoli. Alcuni chiedono però all'amministrazione se fossero cedibili dotazioni tecnologiche "per l'attività parlamentare". La risposta è stata che quelle spese rimborsati con i soldi dei contribuenti, possono finire a chiunque

La Camera dei Deputatitablet, pc e smartphone ma non controlla, per sua stessa ammissione, che fine facciano poi, se vengono regalati, restituiti o trattenuti dagli onorevoli titolari. Lo racconta Repubblica stigmatizzando il fatto che quelle dotazioni tecnologiche in teoria dovrebbero essere strettamente legate all’esercizio dell’attività parlamentare, ma nella pratica possono finire in mano ad amici e parenti. “E nessuno verifica, né tantomeno sanziona gli eletti per gli usi impropri”.

La conferma arriva da alcuni parlamentari che, a fine dicembre, hanno aderito all’iniziativa delle Iene. Quando emerse la vicenda del maxi-bonus per i deputati, approvato sotto Natale – 5.500 euro di rimborsi per cellulari, Ipad, Airpods e computer, un plafond aumentato del 120% rispetto alla passata legislatura – la trasmissione di Mediaset decise di lanciare una gara di solidarietà. Chiedendo agli onorevoli di tutti gli schieramenti, tramite l’inviato Filippo Roma, di regalare gli strumenti tecnologici a una scuola in difficoltà con le attrezzature per la didattica, scegliendo la Gianni Rodari, un’elementare in provincia di Napoli. Hanno aderito una trentina di eletti – compreso il leader M5S, Giuseppe Conte – che hanno donato in totale 53 tablet e 13 computer portatili.

Alcuni deputati, racconta il quotidiano, prima di partecipare all’iniziativa si sono premuniti. Chiedendo all’ufficio competente di Montecitorio se fosse effettivamente possibile sfruttare quei rimborsi, pagati dai contribuenti, per destinare tablet e pc a uno scopo diverso da quello indicato dalla determina della Camera che parla esplicitamente di “compiti connessi all’esercizio del mandato parlamentare”. E la risposta è stata sempre la stessa: “Gli uffici non entrano nel merito dell’utilizzo successivo all’acquisto”. Basta “presentare le fatture”.

Dunque nessun problema per chi ha deciso di aderire a una lodevole iniziativa solidaristica, come quella lanciata dalle Iene. Ma anche per chi, al contrario, dopo avere comprato smartphone e Ipad, decide di omaggiare famigliari e amici, con i soldi pubblici. Alcuni deputati hanno deciso comunque di non utilizzare il budget da 5.500 euro per la donazione. Alessandro Cattaneo, il capogruppo di Forza Italia, ha ordinato subito su Amazon, davanti all’inviato delle Iene, e non ha chiesto il rimborso. Idem Angelo Bonelli, il leader dei Verdi: “Se valesse il principio per cui questo materiale tecnologico può finire a chiunque – spiega – si può sì contribuire a una gara di solidarietà, ma anche regalare il cellulare al figlio o alla moglie. Io, difatti, ho deciso di non utilizzarlo e di attingere alle mie risorse personali per la donazione”.