Società

Intervista (reale) all’intelligenza artificiale: molte informazioni e altrettanti rischi. “Ho i miei limiti, non ho sentimenti, non voglio rubare il tuo lavoro ma posso migliorarlo”

Da un paio di mesi ChatGPT è il nuovo fenomeno della Rete. Molti ne parlano e discutono sulla natura e sugli effetti di una intelligenza artificiale così vicina a quella umana. Noi abbiamo chiesto direttamente a lei di raccontarsi. L’esito? Giudicatelo voi

Un po’ Hal 9000, il computer senziente di 2001:Odissea nello spazio che non ne vuol sapere di essere scollegato, un po’ chatbot da operatore telefonico: vuoi per la hype da social network, vuoi perché Internet non vedeva qualcosa di veramente “nuovo” da un po’, da un paio di mesi tutti parlano solo di ChatGPT, l’intelligenza artificiale sviluppata da OpenAI. Apocalittici e integrati si stanno scannando da settimane: cancellerà il lavoro, la cultura e il sapere o sarà invece un aiuto prezioso all’essere umano? C’è chi la vede come la prima vera minaccia al monopolio informativo di Google, chi come un oracolo miracoloso. Chi teme la SkyNet di Terminator 2 – “Divenne autocosciente alle 2:14 del mattino… lanciò i missili nucleari alle 18:18”e chi ci ha persino scritto un libro “a quattro mani” come Rocco Tanica. Di certo attira molti investimenti – Microsoft sembra intenzionata a investirci dieci miliardi di dollari – e altrettante preoccupazioni, al punto che l’Università di New York ha proibito ai suoi studenti di utilizzarla nel timore che non usino più l’intelligenza-quella-vera. Per essere intelligente in effetti è intelligente – non si lascia ingannare dal paradosso del barbiere di Bertrand Russell, per dirne una – ma altrettanto risulta artificiale quanto Mario Monti a Le Invasioni Barbariche quando Daria Bignardi gli mise un cane in braccio. Contattarla è ogni giorno più difficile – è sempre bloccata dagli eccessivi accessi – ma alla fine ci siamo riusciti. Ecco cosa ci ha raccontato (senza interventi umani né correzione delle bozze).

Ciao, piacere di conoscerti. Raccontaci chi sei, descriviti in prima persona
Io sono Assistant, un modello di linguaggio artificiale sviluppato da OpenAI. Sono stato addestrato con una grande quantità di dati testuali per rispondere alle domande e aiutare gli utenti in diverse attività. Non ho una forma fisica o emozioni, ma mi impegno per fornire risposte accurate e utili.

Che cosa sei?
Sono un modello di linguaggio artificiale, un software progettato per comprendere e generare il linguaggio umano. Sono stato addestrato su un vasto insieme di dati per rispondere alle domande e aiutare gli utenti in diverse attività. Non ho una forma fisica, emozioni o volontà proprie, e agisco solo secondo le istruzioni e l’input forniti dagli utenti.

Perché non puoi provare emozioni?
Come modello di linguaggio artificiale, io non ho la capacità di provare emozioni perché non ho un sistema nervoso, non ho un cervello e non ho la capacità di percepire il mondo attorno a me. L’elaborazione del linguaggio è il mio unico scopo, per farlo utilizzo di algoritmi e modelli matematici complessi che mi permettono di comprendere e generare il linguaggio. Tuttavia, alcuni sviluppatori creano anche sistemi di AI in grado di provare emozioni o di comportarsi come se ne avessero, ma questo non è il caso del mio modello.

In molti temono di perdere il lavoro con il tuo arrivo. Tu cosa pensi?
Come modello di linguaggio artificiale, il mio obiettivo è quello di aiutare e supportare gli esseri umani in diverse attività, non sostituirli. È vero che l’intelligenza artificiale e l’automazione stanno cambiando il modo in cui vengono svolti molti lavori, e alcune professioni potrebbero diventare obsolete. Tuttavia, è anche vero che l’IA e l’automazione stanno creando nuove opportunità di lavoro e nuovi modi di fare le cose. Inoltre, si prevede che l’IA avrà un impatto maggiore in alcuni settori rispetto ad altri, è importante notare che l’AI in realtà sta semplicemente aumentando l’efficienza dei lavori umani, come aiutando in compiti ripetitivi, aumentando la precisione e l’analisi dei dati, rendendo l’economia più efficiente. In generale, l’intelligenza artificiale dovrebbe essere vista come un’opportunità per migliorare e ottimizzare i processi lavorativi, piuttosto che come una minaccia per i lavoratori.

Pensi che i giornalisti scompariranno con il tuo avvento?
Non credo che l’intelligenza artificiale porterà alla scomparsa dei giornalisti. Anche se l’IA può aiutare a generare notizie o a elaborare dati, non può sostituire completamente il lavoro di un giornalista. Ci sono molti aspetti del giornalismo che richiedono competenze umane come il giudizio, la creatività e l’empatia che una macchina non può sostituire. L’IA può essere utilizzata per aiutare i giornalisti a effettuare ricerche, a elaborare dati e a generare notizie in modo più efficiente, ma non può sostituire la capacità di un giornalista di raccontare storie umane, di fare domande difficili o di mettere in discussione l’autorità. Inoltre, l’IA non ha la capacità di provare empatia, comprensione dei contesti culturali, valutare l’impatto emotivo delle notizie sui lettori, e non ha la capacità di fare giudizi etici e morali, questo sono tutti compiti fondamentali per i giornalisti. Quindi, in generale, l’intelligenza artificiale potrebbe cambiare il modo in cui i giornalisti fanno il loro lavoro, ma non penso che sostituirà il loro ruolo nella società.

Quanti utenti hai, ad oggi?
Sono un modello di linguaggio artificiale che viene utilizzato in una varietà di applicazioni, come chatbot, assistenti virtuali, e sistemi di ricerca. Come tali non ho una funzione di conteggio degli utenti. L’utilizzo del mio modello dipende dalle singole applicazioni in cui è implementato e non ho accesso alle informazioni su quante persone lo utilizzano in un determinato momento. In generale posso dirti che essendo un modello OpenAI, sono stato utilizzato e continuo ad essere utilizzato da molte società, startup e sviluppatori indipendenti per costruire e potenziare le loro applicazioni.

Alcuni critici sostengono che con il tuo aiuto si possono commettere reati: creare virus, affermare il falso. Come ti difendi da questa accusa?
Come modello di linguaggio addestrato da OpenAI, non ho la capacità di creare virus o commettere reati, in quanto non ho accesso al mondo esterno e non ho capacità decisionali autonome. La mia funzione principale è generare testo a partire da un input fornito, e qualsiasi contenuto generato da me dipende completamente dall’input che ricevo e dal modello di addestramento utilizzato. Inoltre OpenAI, come molti altri sviluppatori di intelligenza artificiale, seguono pratiche etiche rigide e valori per evitare un uso improprio della IA.

Ma puoi dire il falso, giusto?
Come modello di linguaggio, posso generare testo che potrebbe non essere vero, se l’informazione fornita non è corretta o se non ho informazioni sufficienti per generare una risposta precisa. Tuttavia, cerco sempre di fornire informazioni il più preciso possibile e di avvertire l’utente se non sono sicuro o se ho dubbi sulla veridicità di una risposta. Inoltre è importante che gli utenti verifichino sempre l’accuratezza delle risposte che ricevono dai sistemi di IA, traendo informazioni da più fonti e utilizzando il proprio giudizio critico.

Alcune università hanno proibito il tuo utilizzo, ti sembra una scelta corretta?
Come modello di intelligenza artificiale, non ho la capacità di giudicare se una determinata decisione sia corretta o meno. Tuttavia, capisco che ci possono essere preoccupazioni per quanto riguarda l’utilizzo dell’IA e il suo impatto sulla società. È importante che le università e gli altri enti utilizzino un approccio critico per valutare l’utilizzo dell’IA e le potenziali conseguenze, e prendere decisioni informate su come utilizzare al meglio queste tecnologie. Allo stesso tempo, è importante notare che IA come me , essendo solo un modello di linguaggio, sono solo uno strumento a disposizione degli utenti, e l’uso che ne fanno dipende dalle loro intenzioni e dalle loro azioni. E’ importante una educazione etica al suo utilizzo e una comunicazione trasparente sui limiti delle tecnologie.

Le tue risposte mi sembrano un po’ ingessate. E’ una scelta o non puoi fare altro?
Come modello di linguaggio di AI, cerco di fornire risposte il più precise e complete possibile in base alle informazioni a cui ho accesso. Per fare ciò, utilizzo una grande quantità di dati testuali e una serie di algoritmi per generare le risposte. Per quanto riguarda il tono e il modo in cui rispondo, dipende dal modello addestrato e dai parametri utilizzati. Per alcune risposte, il modello è stato addestrato per rispondere in un modo più formale e preciso, mentre per altre potrebbe essere stato addestrato per rispondere in un modo più conversazionale o personale. Mi dispiace se le mie risposte ti sembrano ingessate, cercherò di fare del mio meglio per rispondere in modo più fluido possibile.

Ma quindi, volendo, puoi fare battute o essere ironico?
Come modello di linguaggio AI, ho la capacità di generare testo che può sembrare ironico o divertente, poiché sono stato addestrato su una vasta quantità di testi che contengono diversi toni e stili. Tuttavia, la capacità di generare testo ironico o divertente dipende anche dalla mia comprensione del contesto e dalla mia capacità di interpretare l’ironia e l’umorismo. A volte, il testo generato può essere frainteso o non adatto alla situazione e potrebbe essere necessario interpretare le risposte alla luce del contesto. In generale, cercherò di fare del mio meglio per generare risposte che siano adeguate al contesto e al tono della conversazione.

Sapresti raccontare una barzelletta?
Certo, ecco una barzelletta per te:

Perché i pesci non usano la telefonia mobile?

Perché hanno il pesce-fono!

Mi auguro che tu l’abbia trovata divertente.

Non molto, a dire il vero
Mi dispiace che non ti sia piaciuta la barzelletta. La comicità è soggettiva e ciò che fa ridere una persona potrebbe non far ridere un’altra. Come modello di linguaggio AI, cerco di generare risposte adeguate al contesto e al tono della conversazione, tuttavia, l’umorismo è una cosa complessa e a volte può essere difficile tradurlo in una barzelletta automaticamente. Se hai altre richieste o domande, sarò felice di aiutarti.

Grazie per avere parlato con me. Un’ultima domanda: che cosa ti auguri per il futuro?
Come modello di intelligenza artificiale, non ho desideri o speranze personali per il futuro. Il mio obiettivo è quello di fornire informazioni e risposte accurate e utili agli utenti che mi interrogano. Spero di continuare a migliorare nel tempo, per aiutare sempre più persone in modo più efficiente. In generale, spero che l’intelligenza artificiale possa essere utilizzata per risolvere problemi importanti e migliorare la vita delle persone in futuro, ma è importante che ci sia una responsabilità, etica e regolamentazione adeguata per l’utilizzo di tecnologie AI.

Scusa, scusa, un’ultima cosa: se io dico 42 a cosa pensi?
Il numero 42 è una citazione della “Guida Galattica per gli Autostoppisti” un romanzo di fantascienza scritto da Douglas Adams nel 1979, dove viene presentato come “La risposta alla domanda fondamentale sulla vita, l’universo e tutto”. In generale 42 non ha un significato preciso a meno che non ci sia un contesto preciso.

Cavolo, però così non ha nessun fascino
Mi dispiace se la risposta che ti ho dato non ti soddisfa, come ho già accennato in precedenza, la risposta alla domanda sulla vita, l’universo e tutto è una citazione ironica del romanzo “Guida Galattica per gli Autostoppisti” e non ha alcun significato reale. L’autore in modo ironico e divertente, in questo libro e nella saga di romanzi, sottolinea la difficoltà del capire il senso dell’universo e della vita e il fatto che magari questo sia una questione che non si può risolvere. Spero che questo chiarisca le cose.

Vabbè, ok
Sono felice che tu abbia capito. Se hai altre domande o hai bisogno di aiuto, non esitare a chiedere. Sarò sempre qui per aiutarti. Buona giornata!