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Abusi nella ritmica, la Federginnastica decide di non decidere su Maccarani: resta allenatrice della Nazionale, ma non sarà direttrice tecnica

Al termine di tre ore di consiglio federale, in cui all’ordine del giorno c'era il futuro della direttrice tecnica e allenatrice, arriva la decisione pilatesca dopo il caso delle presunte molestie psicologiche per le quali Maccarani - insieme alla sua vice - è indagata a Monza. Il presidente della Fgi: "Non è giusto fare noi i giudici"

Continuerà ad allenare le Farfalle, ma non sarà più direttrice tecnica della Nazionale di ginnastica ritmica. È questa la decisione pilatesca della Federginnastica guidata da Gherardo Tecchi su Emanuela Maccarani, indagata a Monza per i presunti abusi sulle giovani atlete dell’accademia di Desio. Al termine di tre ore di consiglio federale in cui all’ordine del giorno c’era il futuro della direttrice tecnica e allenatrice a seguito delle denunce di presunti abusi e molestie psicologiche di alcune ex azzurre, il presidente federale ha spiegato che “l’incarico da direttore tecnico della ritmica lo prendo io ad interim” e “seguirò io la ritmica come in passato”.

La decisione, ha spiegato Tecchi, è stata “mia” dopo “aver sentito anche il presidente” del Coni Giovanni Malagò ed “essermi confrontato con il consiglio federale”. Maccarani, ha spiegato Tecchi, continuerà ad allenare le Farfalle “perché non è giusto fare noi i giudici”. Una visione allineata a quella espressa da Malagò mercoledì a domanda specifica de Ilfattoquotidiano.it. E la sospensione da direttrice tecnica, quindi? “Per consentirle di difendersi meglio”, ha detto ancora Tecchi sottolineando che si tratta di un “ridimensionamento” e che ora la decisione spessa a Maccarani. “Il suo compito adesso è portare le ragazze alle Olimpiadi – ha concluso – Se vuole bene alle sue ragazze e all’Italia la Maccarani accetterà di restare allenatrice ma non dt”.

Maccarani, l’allenatrice più vincente nella storia dello sport azzurro, è indagata dalla procura di Monza, guidata da Claudio Gittardi, insieme alla sua vice Olga Tishina. I suoi legali hanno chiesto l’incidente probatorio, iniziato lunedì, sui cellulari sequestri dagli inquirenti, tra cui quelli di Nina Corradini e Anna Basta, due delle ex atlete che hanno denunciato i presunti abusi. Se il procedimento a Monza è ancora nella fase delle indagini preliminari, sul fronte della giustizia sportiva invece la procura federale ha già chiesto il deferimento per Maccarani e Tishina.

L’accusa è quella di aver adottato “metodi di allenamento non conformi ai doveri di correttezza e professionalità, ponendo in essere pressioni psicologiche e provocando in alcune ginnaste l’insorgere di disturbi alimentari e psicologici”. Nel frattempo la Fgi ha deciso di prolungare il contratto di Maccarani – che era in scadenza – stretta anche da esigenze sportive: ad agosto ci sono i mondiali di Valencia, decisivi per le Farfalle che devono ancora guadagnarsi la qualificazioni alle Olimpiadi di Parigi 2024.