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“Sei troppo sborone”, l’Antico Vinaio travolto dalle polemiche per il post con la supercar appena acquistata. Tommaso Mazzanti: “Davvero troppo per me”

Un post auto celebrativo che ha ricevuto molti commenti negativi

Al centro di una bufera mediatica è finito in questi giorni il proprietario della famosa catena L’Antico Vinaio, Tommaso Mazzanti, dopo aver condiviso sui social una foto del suo ultimo acquisto.

In un video postato sul suo profilo Instagram si mostra sorridente insieme alla moglie mentre svelano a tutti la nuova auto acquistata: una Lamborghini Urus dal valore di 230 mila euro. Un post al quale Tommaso Mazzanti ha voluto aggiungere una lunga didascalia: “A 21 anni ho comprato la mia prima macchina. Era una Ford Fiesta Bianca. Mi ricordo ancora che feci le rate per 4 anni a circa 300 euro al mese per comprarmela. Quando sono andato a firmare ero felice come un bambino perché mi ero tolto una bella soddisfazione, era la mia prima macchina. Il primo anno che stavo con mia moglie avevo ancora la mitica Fiestina”, fa sapere.

Proseguendo poi: “Oggi dopo 13 anni sono nuovamente felice come un bambino. Perché mi sono tolto una gran bella soddisfazione . Però questa volta è ancora più bella perché mai in vita mia avrei pensato di potermi regalare una macchina così. Sono felice come un bambino“. Un post auto celebrativo che ha ricevuto molti commenti negativi.

“Una grandissima cafonata” dice un utente, “Sei troppo sborone, tolgo il like” ha aggiunto un altro. Parole pesanti alla quale Tommaso non era pronto e mai avrebbe immaginato di ricevere. “Mi hanno paragonato, in termini di seguito, a nomi altisonanti come la Ferragni e Damiano dei Maneskin. Davvero troppo per me. Io sono solo Tommy e forse soffro un po’ questa sovraesposizione, perché dieci anni fa mi comportavo allo stesso modo e non succedeva un simile putiferio. Gli insulti non mi faranno cambiare comunicazione. Mi farò una ragione degli haters“.

Aggiungendo poi alla dichiarazione, fatta al Corriere, “Volevo lanciare un messaggio: far capire ad ogni piccolo imprenditore che, piano piano, con il lavoro, i sogni possono realizzarsi. Io provengo da un contesto umile, popolare: sono cresciuto a Gavinana. Pensa che ultimamente stanno venendo fuori anche leggende: tipo che ho uno zio miliardario, o investitori arabi, come a sminuire quello che ho fatto finora. Ora sono alle Maldive, dieci giorni al caldo per ricaricare le batterie. Se pubblicassi una foto della vacanza mi accuserebbero di essere un arricchito, ma io qui ci venivo anche tanti anni fa, quando non ero nessuno”.