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Toronto, immigrato italiano uccide cinque persone in un condominio: da tempo si lamentava con i vicini

La tragedia ricorda quella avvenuta alcuni giorni fa a Fidene, nella periferia di Roma. A spiegare la dinamica della strage è stata la polizia canadese che ha identificato l'uomo dopo la sparatoria. Il 73enne, già da tempo, si lamentava con i suoi vicini per la presenza di una sala elettrica

Un immigrato italiano ha ucciso con colpi d’arma da fuoco cinque persone in un condominio di Toronto. Tra le vittime ci sono tre uomini e due donne. L’aggressore è Francesco Villi, 73 anni, emigrato in Canada con la madre quando aveva diciassette anni. L’uomo, dopo la sparatoria, è morto negli scontri con la polizia. A spiegare la dinamica della strage è stata la polizia canadese, che ha identificato l’uomo dopo la sparatoria. Il 73enne, già da tempo, si lamentava con i suoi vicini per la presenza di una sala elettrica. L’uomo era convinto che quella sala lo facesse stare male.

Già prima della strage, infatti, arrivò al punto di minacciare alcuni componenti del board dell’edificio. Ma il rapporto tra Francesco Villi e l’amministrazione del condominio si era consumato da tempo. Più volte Villi aveva portato in tribunale l’amministrazione, perdendo tutte le cause. Nel 2019, l’amministrazione aveva chiesto un provvedimento restrittivo nei confronti del 73enne.

L’ostilità dell’uomo nei confronti del condominio risulta evidente anche da post e video pubblicati sui social network con cui il 73enne denunciava continuamente la “nocività” della sala elettrica. Non a caso, alcuni mesi fa il tribunale canadese decise di proibirgli di utilizzare i social network. Ma Villi ha continuato a pubblicare contenuti su Facebook con disinvoltura.

La situazione è peggiorata quando la società proprietaria dell’edificio si è rivolta al tribunale, chiedendo di incarcerare 73enne per non aver rispettato le misure predisposte dai giudici. La società aveva anche chiesto al tribunale di costringere Villi a vendere il suo appartamento, affinché fosse allontanato dalla zona.

A fronte delle azioni legali avviate contro di lui il 73enne ha prima definito “assassini” i proprietari dell’edificio. Poi, si è consumata la tragedia. Tra le vittime ci sono tre membri del board. La strage, per certi versi, ricorda quella avvenuta alcuni giorni fa a Fidene, nella periferia di Roma dove Claudio Campiti, 57 anni, ha ucciso quattro donne nel corso di una riunione di condominio.