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Lando Buzzanca, il figlio racconta: “Stava ‘lallando’, cioè non si capiva quello che diceva. Poi mi ha detto tre volte ‘ti amo’”

"Per un uomo che non ha mai detto ti amo nemmeno alla propria moglie, mi è sembrato strano. Non ho capito se quel "ti amo" fosse un ti voglio bene perché mi aveva riconosciuto. Io da figlio spero e credo di sì", le parole di Massimiliano Buzzanca a Storie Italiane

È scomparso ieri 17 dicembre Lando Buzzanca. E questa mattina tra gli ospiti di Eleonora Daniele a Storie Italiane anche il figlio dell’attore, Massimiliano. “Non è vero che si era rotto il femore, quando non è la famiglia a parlare le notizie sono campate in aria. È scivolato dalla sedia a rotelle, non sappiamo ancora come e perché, e ha sbattuto la testa. Il suo corpo si è spaventato per questa caduta e, come accade a tutti gli uomini di quell’età che hanno un trauma, il fisico ha risentito della situazione”. La compagna di Buzzanca, Francesca Dalla Valle, e il medico Fulvio Tomaselli avevano denunciato il declino dell’attore avvenuto nei mesi del ricovero nella Rsa dove era arrivato il 27 dicembre 2021. “Era legato al letto, non faceva logopedia per curare la sua afasia (il disturbo del linguaggio da cui era affetto Buzzanca ndr) – aveva detto il medico – ha 87 anni, ma sembra ne abbia più di cento”.

Il figlio e la compagna dell’attore sono da mesi protagonisti di una diatriba e la Della Valle che parla di “abbandono nella Rsa”. “Papà non ci riconosceva più da mesi – ha proseguito Massimiliano Buzzanca a Storie Italiane – ma credo abbia avuto un moto di riconoscimento sabato e credo, e spero, mi abbia riconosciuto quando lo abbiamo trasportato qui a Villa Speranza dal Gemelli. Poco prima che arrivasse la lettiga stava “lallando”, non si capiva quello che diceva. A un certo punto mi ha guardato e mi ha detto tre volte “ti amo”… Che per un uomo che non ha mai detto ti amo nemmeno alla propria moglie, mi è sembrato strano. Non ho capito se quel “ti amo” fosse un ti voglio bene perché mi aveva riconosciuto. Io da figlio spero e credo di sì. Non si sa realmente cosa mi volesse dire, io credo e spero che mi volesse dire ti voglio bene. Ma lo sa soltanto lui quello che mi ha detto”.

Massimiliano ha poi proseguito nel racconto delle ultime ore accanto a suo padre: “L’ultima volta che l’ho visto sabato, mi ha dato l’impressione per la prima volta che mi avesse riconosciuto dopo tanto tempo. L’ho capito dal suo sguardo, ha fatto per alzarsi, per salutarmi. Gli ho sorriso e gli ho detto di stare seduto, di non affaticarsi. Era come se avesse voglia di dirmi qualcosa. Il rapporto con mio padre è “buzzanchiano”, non ci diciamo ti voglio bene, non ci abbracciamo. Ci guardiamo negli occhi e ci diciamo tutto. Ci siamo guardati, mi ha sorriso e gli ho chiesto di stringermi la mano. L’ho visto che faticava, poi si è addormentato. Domenica mi stavo preparando ma mi hanno chiamato per dirmi che ci aveva lasciato. Questo è l’ultimo ricordo che ho di lui”.