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Lockerbie, consegnato agli Usa un cittadino libico accusato di aver fabbricato la bomba che fece esplodere il volo Pan Am 103

Gli Stati Uniti, come riporta la Bbc, ricercavano Abu Agila Masud da due anni, sostenendo che avesse avuto un ruolo chiave nell’attentato del 21 dicembre 1988. Nel disastro aereo morirono 270 persone, 259 a bordo dell'aereo e 11 persone a terra colpite dai rottami

A pochi giorni dal 34° anniversario della strage di Lockerbie con l’esplosione in volo sulla cittadina scozzese del volo Londra-New York, un cittadino libico accusato di aver fabbricato la bomba che distrusse il volo Pan Am 103 è nelle mani delle autorità americane. Gli Stati Uniti, come riporta la Bbc, ricercavano Abu Agila Masud da due anni, sostenendo che avesse avuto un ruolo chiave nell’attentato del 21 dicembre 1988. Nel disastro aereo morirono 270 persone, 259 a bordo dell’aereo e 11 persone a terra colpite dai rottami.

La maggioranza delle vittime era di nazionalità statunitense. Il mese scorso era emerso che Masud era stato rapito da miliziani in Libia, e si ipotizzò che sarebbe stato consegnato alle autorità americane per essere processato. L’esplosione dell’aereo, un Boeing 747, provocò uno dei disastri aerei più gravi della storia civile. Nel 2001 il libico Abdul Basset al Megrahi fu condannato all’ergastolo come ideatore dell’attentato al Pan Am 103 dopo essere stato processato da un tribunale scozzese appositamente convocato nei Paesi Bassi.

Fu rilasciato per motivi umanitari dal governo scozzese nel 2009 dopo che gli era stato diagnosticato un cancro, ed è morto in Libia nel 2012. Un portavoce della Procura reale scozzese ha dichiarato: “Alle famiglie delle persone uccise nell’attentato di Lockerbie è stato comunicato che il sospetto Abu Agila Mohammad Masud Kheir Al-Marimi è sotto la custodia degli Stati Uniti. I pubblici ministeri e la polizia scozzesi, in collaborazione con il governo del Regno Unito e i colleghi statunitensi, continueranno a portare avanti questa indagine, con l’unico scopo di consegnare alla giustizia coloro che hanno agito insieme ad Al Megrahi”