Politica

Superbonus, perfino Fratelli d’Italia chiede di rivedere i termini della nuova normativa fissati dal decreto Aiuti Quater

Il partito della Meloni ha pronto un emendamento per posticipare al 31 dicembre la scadenza tagliola del 25 novembre per il deposito della Cilas pena l'esclusione dal beneficio. Prende quota anche la possibilità di scambiare i crediti con gli F24

Le modifiche governative alla normativa sul Superbonus non piacciono neanche a Fratelli d’Italia. Il partito del presidente del Consiglio ha preparato due emendamenti al decreto Aiuti Quater sull’argomento della maxi detrazione fiscale per le opere di ottimizzazione energetica degli immobili.

La prima richiesta è che venga posticipato al 31 dicembre il termine fissato dal decreto al 25 novembre per il deposito delle Comunicazioni di inizio lavori asseverate (Cilas). La questione non è secondaria: la revisione della normativa targata Giorgetti-Meloni ha infatti introdotto l’adempimento una settimana prima della scadenza e al momento chi, tra i proprietari di immobili che si trovano in edifici plurifamiliari, non ce l’ha fatta ha perso l’accesso all’agevolazione al 110%. Prima del decreto Aiuti Quater, invece, l’agevolazione per questa categoria e in questi termini sarebbe dovuta scadere a fine 2023.

Nel secondo emendamento Fratelli d’Italia fa inoltre sua un’istanza del sistema bancario che da tempo chiede che i crediti d’imposta già maturati vengano sbloccati attraverso lo strumento degli F24. Il capogruppo in commissione Bilancio al Senato e relatore del provvedimento, Guido Quintino Liris a tal proposito ha spiegato che “sugli F24 anche Abi e Ance, tra gli altri, sono d’accordo. La palla è però al ministero dell’Economia per verificare le coperture”.

Proposta analoga dal Movimento 5 Stelle che chiede che venga prevista la possibilità per le banche di compensare parzialmente gli F24 dei clienti con gli stessi crediti fiscali edilizi. Oltre naturalmente a puntare a recuperare il Superbonus al 110% sui condomini nel 2023; eliminare per le monofamiliari il riferimento al reddito prorogando comunque l’agevolazione al 110% per la categoria fino al 30 giugno 2023.