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Migranti, Ue: “Non c’è differenza tra navi Ong e altre, bisogna salvare vite. L’Italia è la prima beneficiaria della solidarietà”

La portavoce della Commissione, Anitta Hipper, ha anche confermato che sarà convocata una riunione straordinaria dei ministri dell'Interno su un "piano d'azione" per le migrazioni. I numeri dei ricollocamenti: "Finora 117 nel quadro del meccanismo volontari su un totale di 8mila impegni presi dagli Stati"

“Non c’è differenza tra le navi delle Ong o le altre navi: è un obbligo chiaro e inequivocabile”. La Commissione Ue ribadisce che salvare la vita dei migranti in mare non prevede alcuna differenza tra le “circostanze” in cui si verifica il soccorso. La portavoce della Commissione, Anitta Hipper, ha anche confermato che sarà convocata una riunione straordinaria dei ministri dell’Interno su un “piano d’azione” per le migrazioni, nell’ambito del quale i “servizi della Commissione” sono già al lavoro.

Con riferimento alla crisi diplomatica innescatasi in questi giorni tra il governo Meloni e Parigi, la portavoce ha sottolineato: “Noi abbiamo messo sul tavolo una piattaforma di solidarietà volontaria. L’Italia ne è la prima beneficiaria, con la Francia e la Germania che hanno provveduto ai primi ricollocamenti”. E ha rimarcato che “c’è la necessità che la solidarietà continui e questo sta accadendo”.

“Stiamo lavorando a stretto contatto con tutti gli Stati membri” per garantire “una soluzione comune”, ha detto ancora la portavoce aggiungendo che “il meccanismo volontario di solidarietà è stato messo a punto molto velocemente già in giugno”, quando è stata siglata la dichiarazione francese per la gestione delle migrazioni. E – ha ricordato – la Francia “ha chiesto la solidarietà di altri Stati membri” e in 13 “hanno risposto positivamente”.

Il meccanismo, ha sostenuto Hipper, “sta funzionando” e ha spiegato che sono state istituite delle strutture e “una piattaforma di solidarietà” dove “teniamo incontri regolari con gli Stati membri”, ha aggiunto Hipper, specificando che finora sono avvenuti “117 ricollocamenti” nel quadro del meccanismo volontario di solidarietà su un totale di 8.000 impegni presi dagli Stati partecipanti allo schema.