Diritti

Arcigay, Natascia Maesi eletta alla guida: è la prima donna. “Chiamatemi la presidente, la mia sarà una leadership femminista”

La giornalista 45enne, espressione del Comitato territoriale di Siena, è stata votata al XVII Congresso nazionale, in cui è stata ribadita anche l’identità antifascista e pacifista dell’associazione

“Sono molto onorata del ruolo di cui l’associazione oggi mi investe e che è l’esito di un percorso che viene da lontano e che coinvolge numerose donne all’interno dell’associazione”. A dirlo è Natascia Maesi, la prima donna eletta nel ruolo di presidente di Arcigay. La giornalista 45enne, espressione del Comitato territoriale di Siena, è stata votata al XVII Congresso nazionale dell’associazione, conclusosi oggi, 13 novembre, a Latina. “Lesbica e femminista, orgogliosa del mio incarico e ne sento tutta la responsabilità in questo momento in cui si vogliono far tornare le donne allo stato di invisibilità“.

“Da oggi, per quattro anni, sarò la presidente di Arcigay”, ha dichiarato Maesi che poi ha inviato un chiaro messaggio alla leader di Fratelli d’Italia: “E sottolineo il ‘la’, a marcare la differenza profonda tra leadership femminile e leadership femminista. Giorgia Meloni, nell’infrangere il soffitto di cristallo, ha disposto la cancellazione del femminile, con la conseguente invisibilizzazione delle donne dal discorso pubblico e politico, rafforzando l’idea che le donne abbiano valore solo se assomigliano agli uomini, diventano come loro, si appellano al maschile per essere autorevoli”.

La neo eletta ha continuato illustrando come, insieme a “le altre attiviste transfemministe di Arcigay “, ha intenzione di disubbidire a norme e aspettative di genere, “superando i limiti del binarismo”: “Le parole creano senso e immaginario – ha spiegato Maesi -, sono strumenti potentissimi che vanno usati responsabilmente. Ancora di più se si ha un privilegio o si esercita un potere”.

Oltre all’elezione della nuova presidente Maesi, l’associazione, nella giornata conclusiva del Congresso nazionale, ha voluto ribadire, con voto unanime, la sua identità antifascista e pacifista. Inoltre, è stato conformato come segretario generale Gabriele Piazzoni, 38 anni di Crema. “Arcigay esce da questo appuntamento come un’associazione forte e volitiva, compatta, coesa e battagliera”, ha sottolineato Piazzoni. “Attraversiamo un tempo complicato – ha proseguito -, per molti versi ostile. Ma ci sentiamo pronti e pronte ad attraversare questo tempo senza paura. Già da domani saremo al lavoro per garantire alle persone lgbtqia sostegno e rappresentanza, per rilanciare le battaglie per la piena uguaglianza di tutte e tutti, per una politica che rimuova gli ostacoli e che colmi il vuoto che questo Paese sconta in termini di diritti umani, civili, sociali”.