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Jennifer Aniston dà un’importante lezione: farsi i cazz* propri sulle gravidanze altrui è sempre una saggia scelta

"Le donne sono complete anche senza un compagno o un figlio". Così l'attrice nel 2016 e oggi ad Allure racconta della sofferenza provata per lo spasmodico interesse verso una sua possibile gravidanza, e verso la scelta di non avere figli che scelta non era

“Ma un figlio quando lo fai?”.
Che bello sarebbe se il mondo andasse in pausa per un attimo, nel momento immediatamente successivo a questa domanda. E una mela caduta dal cielo, in testa a chi l’ha posta, la domanda. Una forma di punizione newtoniana, leggera ma (si spera) indimenticabile. È difficile capire, nel 2022, che si tratta di una domanda da non fare nemmeno se vi stanno pagando per chiederlo? Pare di sì.

Una che ne sa qualcosa è senza dubbio Jennifer Aniston. Svariate volte nel corso della carriera dell’attrice, il gossip si è concentrato su una sua possibile gravidanza. A un certo punto, nel 2016, nei bassifondi del giornalismo circolarono anche le foto dell’ecografia di due gemelle delle quali Aniston sarebbe stata incita. Lei s’incazzò. Era rimasta calma, nonostante le foto col presunto ‘pancino’, le insinuazioni sulle possibili cause per le quali non era ancora mamma. La goccia che fa traboccare il vaso a volte non è diversa dalle altre, a volte invece sì, è più grande. Così fu con l’ecografia, che spinse l’attrice a scrivere una lettera aperta all’Huffington Post: “Per la cronaca, non sono incinta. Sono stufa del continuo controllo sulla perfetta forma del corpo che esercitano i media con la scusa del ‘giornalismo’ e delle ‘celebrity news’. Le donne sono complete anche senza un compagno o un figlio“.

Parole che sono di estrema giustezza e ovviamente valide non solo per le donne famose. Ora Aniston è tornata a parlare di gravidanza e lo ha fatto svelando uno dei tanti motivi per cui una donna può non avere figli: non riesce a rimanere incinta. Pazzesco eh, che non venga in mente a quelli che indagano sulle gravidanze altrui. L’attrice ha raccontato ad Allure di averci provato tante volte. “Ho cercato di rimanere incinta. È stato un percorso difficile, durato diversi anni. Ho provato anche con la Fivet, ho bevuto tisane cinesi, le ho provate tutte… Fra l’altro, c’era questa narrativa che mi dipingeva come egoista, concentrata solo sulla carriera, si diceva che mio marito mi avesse lasciato per questo. Erano tutte bugie”. Intanto, la Fivet è la fecondazione in vitro embryo transfer (IVF – In vitro Fertilization) una metodica attraverso la quale ovociti e spermatozoi vengono posti insieme in una piastra con terreno di coltura adatto e si lascia che gli spermatozoi penetrino l’ovocita in modo naturale. Quanta sofferenza c’è nel desiderare di avere un figlio e non riuscirci? Quanta sofferenza se oltretutto il “caso” è mediatico, sotto gli occhi di tutti quelli che insinuano, giudicano, domandano? E sì, facendo proporzioni giuste, l’insinuazione, il giudizio, le domande, toccano a tutte le donne senza figli. Perché come Aniston non rimangono incinta o perché decidono di non averne. Decidono. Aniston ha ricordato una possibilità della quale è giusto essere consapevoli: “Se solo, quando ero ancora in tempo, qualcuno mi avesse detto ‘congela gli ovuli. Fatti un favore’. Non ci ho pensato ed eccomi qui, mi ritrovo oggi che la nave è ormai salpata”. “Il congelamento degli ovuli è una grande possibilità che viene offerta anche alle pazienti oncologiche prima di terapie che potrebbero compromettere per sempre la loro riserva ovarica e condurre ad una menopausa con costi totalmente a carico del sistema pubblico. Per le donne che devono posticipare la ricerca di una gravidanza è una piccola ma concreta possibilità”, le parole del professor Paolo Emanuele Levi-Setti, Direttore dell’Humanitas Fertility Center, riportate sul sito Humanitas.

Possibilità. Percorsi obbligati. Scelte. L’attrice 53enne oggi dice di sentirsi sollevata, perché “non ci deve più pensare, è finita“. E chissà quante donne senza figli per le più diverse ragioni la capiscono. Il momento in cui la “pressione” si allenta e non senti più nessuno chiedere “e tu un figlio quando lo fai?”.