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Cisgiordania, sei palestinesi uccisi da militari israeliani. “Colpito il gruppo armato ‘Fossa dei Leoni'”

I militari israeliani hanno fatto irruzione nella notte in "un appartamento clandestino usato come quartiere generale e deposito di esplosivi" a Nablus. Ucciso anche il leader del gruppo armato

Raid in Cisgiordania dell’esercito israeliano, che nella notte ha ucciso cinque miliziani a Nablus e un altro, Kusay a-Tamimi, a Nebi Saleh (Ramallah). I militari hanno fatto sapere di avere distrutto “un appartamento clandestino usato come quartiere generale e deposito di esplosivi” del gruppo armato palestinese ‘Fossa dei leoni’, che si trovava nella casbah di Nablus in Cisgiordania. Durante l’operazione, hanno riferito i militari di Tel Aviv, “i soldati hanno risposto ai sospetti armati che stavano sparando contro di loro”. Tra i miliziani uccisi Wadia al-Houh (31 anni), leader della ‘Fossa dei leoni’. I gruppi armati palestinesi di Gaza hanno indetto una riunione di emergenza per seguire gli sviluppi in Cisgiordania. Il leader di Hamas Ismail Haniyeh ha affermato che i combattenti di Nablus “rappresentano un fulgido esempio per tutto il nostro popolo”.

L’esercito ha detto che durante l’operazione “sono stati colpiti diversi armati sospetti”. Il portavoce militare ha ricordato che “il gruppo terroristico la ‘Fossa dei leoni’ è stato responsabile dell’attacco a colpi di arma da fuoco che ha ucciso il soldato Ido Baruch così come del tentativo di compiere un attacco terroristico a Tel Aviv (sventato dalla polizia israeliana) e dell’installazione di un ordigno esplosivo nella stazione di servizio ‘Kedumim'”. Inoltre – ha aggiunto il portavoce – si è reso responsabile “di multiple sparatorie in tutta la città di Nablus. Nell’ultimo periodo di tempo – ha concluso – il gruppo terroristico ha continuato a reclutare, programmare e condurre attacchi contro innocenti civili israeliani“.