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Mazzette all’Isis per continuare la produzione in Siria, il colosso francese delle costruzioni Lafarge condannato a pagare 778 milioni

Nello specifico, mentre in quegli anni gli islamisti seminavano il terrore in Medio Oriente e diffondevano in continuazione video con decapitazione dei loro prigionieri, anche occidentali, l'azienda distribuiva mazzette tra i loro leader per poter continuare la propria attività nell'area

Il colosso francese delle costruzioni Lafarge, sussidiaria della società quotata svizzera Holcim, offrì supporto materiale ed economico allo Stato Islamico negli anni in cui il gruppo terroristico controllava ampie fette di territorio in Siria e Iraq. Così, davanti a un tribunale di New York ha deciso di dichiararsi colpevole di favoreggiamento verso il Califfato avendo deciso, dopo l’esplosione della guerra civile siriana nel 2011, di mantenere aperta la propria fabbrica in Siria versando mazzette alle Bandiere Nere dell’allora autoproclamato califfo Abu Bakr al-Baghdadi. Una decisione che, con il patteggiamento di oggi, gli costerà 778 milioni di dollari: si tratta dell’importo più grande mai pagato da una società privata per aver dato sostegno a un’organizzazione terroristica.

Nello specifico, mentre in quegli anni gli islamisti seminavano il terrore in Medio Oriente e diffondevano in continuazione video con decapitazione dei loro prigionieri, anche occidentali, l’azienda distribuiva mazzette tra i loro leader per poter continuare la propria attività nell’area. Si stima che tra il 2012 e il 2014 Lafarge abbia messo nelle tasche dello Stato Islamico circa 17 milioni di dollari. Nonostante ciò, nessun individuo è stato perseguito dalle autorità statunitensi. Quando poi, nel 2015, Holcim ha acquisito la compagnia si è detta favorevole all’accordo raggiunto con il Dipartimento di Giustizia americano. Nel 2018, Lafarge è stata anche incriminata dalle autorità francesi per le mazzette pagate all’Isis, con l’accusa di complicità in crimini contro l’umanità.