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Flavia Vento ha visto un Ufo, nessuno le crede e lei pubblica il video su Twitter: “Gli alieni mi hanno detto di dire alla popolazione italiana di entrare nella quinta dimensione”

Pensavo fosse un alieno invece era un calesse. Flavia Vento è tornata a vedere gli Ufo (ma li aveva già visti?). Proprio perché tutto il filone dell’osservazione di oggetti volanti non identificati è una cosa su cui bisogna ragionare seriamente, sulla Vento proviamo a ironizzarci su. Già, perché alcuni giorni fa in tv la ex soubrette ha sostenuto di aver visto lampeggiare qualcosa nel cielo mentre si trovava nel suo giardino. “Stamattina ho visto un ufo, erano le 6:30 di mattina guardavo la costellazione di Orione ed è passato in mezzo alla cintura e ha lampeggiato. Evviva segnaliiiiiiii”, aveva scritto sui social. E poi ancora: “Ecco il primo segnale degli ufo, questo è un cerchio creato dal nulla perché ieri non c’era. I cerchi sono magici”. Ma non solo, la Vento si era fatta “portavoce” di un presunto messaggio rivolto al nostro pianeta: “Gli alieni mi hanno detto di dire alla popolazione italiana di entrare nella quinta dimensione”. La platea tv pomeridiana tramortita da decenni di input incontrollati su qualunque argomento dell’umana vita – dai vaccini al’Ucraina, dagli ufo alle ragadi – è così nuovamente caduta nel trappolone. La Vento ha parlato per mezz’ora e ovviamente sui social si è scatenato l’inferno sempre consolidando il solito schema usato per pandemia, guerra, politica, calcio (ovvero geni vs cavernicoli, bianchi vs neri ecc…).

Non entriamo ovviamente nel merito su cosa ha visto con i suoi occhi la bella Flavia, ma il punto è che se nella vostra comune vita vi capiterà di vedere qualche improvvisa luce nel cielo di giorno o di notte, comprensiva di boati o suoni generici, qualcosa sappiate che si può fare. Ovvero provare ad analizzare, prima di giungere al celebre rapporto del Congresso Usa su luci e oggetti volanti non identificabili con gli strumenti in mano alla scienza oggi, il fenomeno visivo uditivo accaduto con deduzioni e controdeduzioni possibili come fa ad esempio Prisma, la Rete italiana per la sorveglianza di meteore e atmosfera. Solo che la Vento non si è rivolta Prisma ma ha lasciato che le sue visioni finissero nel mare magnum delle generiche congetture. T

anto che su Twitter è partito un appello degli ufologi del Cufom: “Flavia contattaci per studiare insieme il tuo avvistamento”. Nulla di male se non che avvenuto (chissà come!) il contatto tra Vento e Cufom, questi ultimi pubblicano un video totalmente creato dal nulla e scrivono: “Il CUFOM ha pensato di fare una ricostruzione (sic) in video dell’avvistamento, che si avvicina a quanto visto da Flavia. Ecco infine il video della ricostruzione dell’avvistamento di Flavia”. La Vento ha poi postato il video artefatto su Twitter e tutta la storia è degenerata in un istante. Insomma, invece che provare a capire partendo da dati razionali più attinenti cosa ci è capitato o ci potrebbe capitare di vedere in cielo senza aver capito cosa sia, il tema è finito nel tritatutto del sensazionalismo e della fuffa.