Cronaca Nera

Chivasso, trovato il corpo senza vita di una donna uccisa da tre colpi d’arma da fuoco mentre era in sella alla sua bici

La vittima è una 52enne che viveva in un alloggio popolare di via Togliatti. Dalla madre aveva ereditato una cospicua somma di denaro: su questo si stanno concentrando alcuni accertamenti dei carabinieri

L’hanno ammazzata a colpi di pistola nel giorno del suo compleanno, nelle campagne di Chivasso, in provincia di Torino: tre colpi, di cui due a segno. Uno al collo e uno al volto, proprio sotto lo zigomo. Giuseppina Arena, 52 anni, non ha avuto scampo. Chi l’ha uccisa ha atteso che in sella alla propria bici si avvicinasse al viadotto ferroviario in frazione Pratoregio, sulla vecchia strada che da Montanaro porta a Chivasso. Poi ha fatto fuoco.

Ora i carabinieri del reparto investigativo stanno cercando di scavare nel recente passato della donna, intanto per fare luce sul movente del delitto. Perché Giuseppina Arena, tra Chivasso e Montanaro, la conoscevano proprio tutti. La chiamavano “Giusi la cantante”: in sella alla sua bici, su e già per le strade del paese, cantava della sua vita, degli inganni subiti, dei presunti figli che le avevano portato via subito dopo la nascita. Una persona buona ma dall’animo tormentato, alle prese con dei disturbi mentali.

Originaria di Montanaro, viveva dal 2003 in un alloggio delle case popolari di via Togliatti, lo stesso complesso dove ha vissuto il tiktoker Khaby Lame, quasi 150 milioni di followers in tutto il mondo. Un’esistenza mite, in un alloggio al piano terra di quaranta metri quadrati con due cani e una quindicina di gatti. Davanti alla porta dell’abitazione è rimasto il cibo che la Caritas le aveva portato per la cena. Alle 16, infatti, Giuseppina è stata vista dai vicini andare via in bici. Poi, più nulla. Alle 18 un passante ha chiamato il 112 segnalando un cadavere in frazione Pratoregio. Era quello di “Giusi la cantante”, sfigurato dai colpi di pistola.

Dalla madre aveva ereditato una cospicua somma di denaro anche se proprio non lo dava a vedere: aveva infatti continuato a farsi assistere dai servizi sociali, proseguendo nella sua vita spartana, girando in bici e accudendo i suoi animali. Proprio su quell’eredità si stanno concentrando alcuni accertamenti dei carabinieri. Perché è possibile che chi ha ucciso la donna fosse a conoscenza di quella somma e volesse in qualche modo impossessarsene. Ipotesi, per ora. Del resto gli investigatori stanno battendo anche altre piste. Preziose indicazioni arriveranno dall’analisi del vecchio telefono cellulare della donna.