Calcio

Domeniche Bestiali – Vuole mandare un messaggio di pace, ma compone la scritta “pentole crude”: l’epic fail della squadra romena

La rubrica del giovedì con il bestiario di ciò che accade nelle serie minori del pallone italiano (e non solo). Le perle nei comunicati della giustizia sportiva regionale, quelle dei calciatori in campo e dei giornalisti in tribuna stampa

Domeniche Bestiali è come un tik tok di Antonio Cassano: ha poco senso, zero eleganza, ma appena ritornano i campionati ecco che riappare. Cercando di far peggio, pur se l’impresa appare ardua visto il termine di paragone di cui sopra, ci affidiamo ai nostri alleati storici: stopper con vocazione edilizia pesante, centravanti più efficaci al Caf per il reddito di cittadinanza che in area di rigore, giudici sportivi con velleità poetiche e tifosi che al contatto con le gradinate di un campo di provincia perdono ogni barlume di civiltà.

RISCALDAMENTO
Prima di ripartire, si sa, ci vuole il ritiro: i muscoli sono pesanti, la tenuta fisica così così e servono esercizi mirati. E dunque per riprendere confidenza col magico mondo delle Domeniche Bestiali ripartiamo con uno scioglilingua, tanto caro ai giudici sportivi. In Campania 50 euro di multa all’Albanova Calcio, società di Eccellenza “per mancata presenza della forza pubblica nonché assenza della richiesta di assistenza”. Mancata presenza figlia dell’assenza di richiesta di presenza di assistenza dunque: tutto chiaro.

STAI SENZA PENSIERI
Fatto il riscaldamento entriamo già nel vivo con carichi di lavoro più pesanti, andando però ad interpretazione. Restiamo in Campania col Città di Avellino, squadra di Promozione, multata di 400 euro perché: “Al termine della gara, come segnalato dall’AA2, un proprio calciatore si toglieva la maglia e colpiva con un violento colpo la bandierina del calcio d’angolo facendola saltare in aria. Inoltre, sempre a fine gara, per l’omessa vigilanza, si sviluppava una rissa nella zona antistante gli spogliatoi che vedeva coinvolti i calciatori di entrambe le società e persone non identificate che provenivano dagli spalti”. E fin qui tutto ok, poi si continua: “ Tra i detti spettatori, uno di essi, riconducibile alla società Città di Avellino in quanto successivamente entrava nello spogliatoio del DDG per rassicurarlo che fosse tutto sotto controllo, dato che come dallo stesso riferito, era il responsabile della sicurezza della struttura ed inoltre perché assumeva atteggiamenti di familiarizzazione con i dirigenti della società, impugnava la bandierina del calcio d’angolo sferrandola con violenza su un calciatore della società avversaria, procurandogli una ferita all’orecchio con perdita di sangue”. Un responsabile della sicurezza ineccepibile, stando alla ricostruzione dell’arbitro: da stare proprio senza pensieri.

DIABOLICHE SEMENTI
Cosa vuol dire Diaboliche Sementi? Niente esoterismo o roba horror, è semplicemente l’anagramma di Domeniche Bestiali. In questo caso è voluto, non era voluto però l’anagramma creato dal Politehnica Iasi, seconda divisione romena che per lanciare un messaggio di pace è sceso in campo creando uno slogan con le magliette: “Pentole Crude”, “Raw Pots”... avrebbe dovuto essere Stop War, ma pure tanta gente che va in campo col numero 9 dovrebbe essere un centravanti e mica lo è.

VERSO L’INFINITO E OLTRE
Oggi i social media manager diventano importantissimi per le squadre di calcio: creare contenuti originali per i social diventa importantissimo ai fini della fidelizzazione e della crescita del brand. Sì, piazzare queste ultime duecento battute in Domeniche Bestiali sarebbe meritevole di altrettante gomitate in faccia all’autore, ma fortunatamente il prosieguo va proprio nella direzione opposta. Lo Sporting Gijon ha mandato sui social un video in cui un calciatore, Gio Zarfino, calcia alle stelle e subito dopo si vede la signora delle pulizie raccogliere il pallone da lui tirato: chiaro che il video sia relativo al calcio professionistico, se avesse fatto quel tiro nell’allenamento di un club dilettantistico, Zarfino sarebbe stato rincorso in diretta dal magazziniere, perché per i magazzinieri del calcio minore, si sa, i palloni vengono subito dopo i figli nella scala degli affetti più cari.