Diritti

Omofobia, ex consigliere triestino Fabio Tuiach condannato a due anni senza il beneficio della pena sospesa

"È una sentenza storica vista la portata della condanna per diffamazione. Pur in assenza del riconoscimento della aggravante della Legge Mancino, la giustizia ha ritenuto di dover condannare Tuiach e risarcire la vittima per le ripugnanti parole di Tuiach medesimo", ricorda l’Associazione I Sentinelli in un post su Facebook

Nel 2019 durante un consiglio comunale si disse offeso perché la senatrice a vita Liliana Segre aveva detto che Gesù era ebreo, nel 2021 con i portuali protestava contro il Green pass e amamalatosi di Covid sostenne che erano stati gli idranti. Oggi Fabio Tuiach, ex consigliere del comune di Trieste, ex Lega e Forza Nuova, nonché esponente del movimento dei portuali del capoluogo triestino ed ex pugile, è stato condannato a 2 anni di reclusione senza beneficio della pena sospesa per diffamazione. È stata l’Associazione I Sentinelli di Milano a rendere pubblico il verdetto dopo aver presentato una denuncia per diffamazione. L’esposto era stato presentato dopo un post che l’ex consigliere aveva scritto a febbraio 2021 su VKontakt social network molto usato in Russia, dopo un caso di aggressione omofoba avvenuto in città. Il pubblico ministero aveva chiesto 10 mesi; il giudice ha stabilito la pena di 2 anni pur non riconoscendo l’aggravante della legge Mancino ma solo quello dell’uso dei social network.

Nel post, Tuiach aveva commentato un’aggressione omofoba con queste parole: “Un esponente Lgbt è stato picchiato e scoppia il caso omofobia a Trieste, siamo in campagna elettorale e succede ogni volta ma forse ha litigato con il fidanzato per la vasellina. Grande solidarietà da parte di tutte le forze politiche ma ricordiamoci che in più di un terzo dei paesi al mondo non esiste il problema omofobia perché per i gay c’è il carcere o la pena di morte. Noi avevamo il rogo un tempo, mentre in Russia c’è la legge anti gay come in tutto l’est e per questo non accolgono palestrati che fuggono da paesi omofobi”.

“È una sentenza storica vista la portata della condanna per diffamazione. Pur in assenza del riconoscimento della aggravante della Legge Mancino, la giustizia ha ritenuto di dover condannare Tuiach e risarcire la vittima per le ripugnanti parole di Tuiach medesimo”, ricorda l’Associazione I Sentinelli in un post su Facebook. “È una sentenza importante perché è stata riconosciuta l’Associazione dei Sentinelli come portatrice di valori collettivi, della tutela di una comunità”, spiega a LaPresse l’avvocata dei Sentinelli Paola Ponte.