Elezioni politiche 2022

Elezioni, +Europa chiederà il riconteggio dei voti: ne mancano solo diecimila (lo 0,05%) per superare la soglia di sbarramento del 3%

Il segretario Benedetto Della Vedova annuncia la decisione in conferenza stampa, esprimendo comunque soddisfazione per il risultato elettorale, che "da un punto di vista politico ha un che di straordinario", dice. Il partito ha ottenuto una percentuale maggiore di consensi rispetto alle politiche del 2018: nonostante non abbia superato lo sbarramento ha comunque eletto due deputati nei collegi uninominali, Della Vedova a Milano e Riccardo Magi a Torino

Più Europa chiede il riconteggio dei voti, sperando di raggiungere la soglia di sbarramento del 3% che permette di accedere alla ripartizione dei seggi nella quota proporzionale. Lo annuncia Benedetto Della Vedova, segretario del partito, nel corso della conferenza stampa tenuta dopo i risultati elettorali. Al Senato “ci siamo fermati al 2,95%, non arriviamo per lo 0,05%. Una sorta di errore statistico“, spiega davanti ai giornalisti. Si tratta di diecimila voti e per questo verrà richiesta “una verifica del risultato”. Alla Camera, invece, la percentuale è leggermente più bassa: 2,83%.

Della Vedova commenta comunque con soddisfazione il risultato elettorale, che “da un punto di vista politico ha un che di straordinario, se prendete i sondaggi (che davano +Europa tra l’1 e il 2%, ndr) e li confrontate con il 3% che di fatto abbiamo preso”, rivendica. Il partito ha ottenuto una percentuale maggiore di consensi rispetto alle politiche del 2018 (quando si fermò al 2,55% alla Camera e al 2,36% al Senato): nonostante non abbia superato lo sbarramento ha comunque eletto due deputati nei collegi uninominali, Della Vedova a Milano e Riccardo Magi a Torino, mentre non ce l’ha fatta Emma Bonino, sconfitta dal centrodestra a Roma. Il riconteggio è “necessario e dovuto”, ha detto la storica leader radicale.

Il segretario ha anche promesso che quella di Più Europa “sarà un’opposizione netta e rigorosa, senza sconti e senza un’illusione di moderazione da parte di Salvini e Meloni“. Il segretario prevede che sull’Europa e sui diritti il probabile governo a guida Fratelli d’Italia manterrà la linea di sempre: “Non ci aspettiamo niente di diverso da quello che hanno propagandato sull’Europa, sulle alleanze con Ungheria e Polonia”.