Ambiente & Veleni

Il fango dell’alluvione sulla sede della Regione Marche: la protesta dei Fridays for Future

Imbrattati con quintali di melma i muri e la scalinata di Palazzo Raffaello, sede politica della giunta regionale di centrodestra guidata da Francesco Acquaroli. Le forze dell’ordine hanno tentato di evitare lo spargimento, riuscendoci solo in parte. I manifestanti: "Siamo stanchi, arrabbiati e ce l’abbiamo con le istituzioni"

Il fango dell’alluvione nel senigalliese scaraventato davanti al palazzo della Regione Marche. Movimenti per il clima, antagonisti e studenti: scatta la rabbia e la manifestazione contro la giunta delle Marche e le istituzioni in genere rischia di trasformarsi in un corpo a corpo con la polizia. Al grido di ‘Noi sporchi di fango, voi sporchi di sangue’ diverse centinaia di persone, in larga maggioranza giovani e tra loro tanti senigalliesi, hanno scaricato quintali di fango sulle scale di Palazzo Raffaello, la sede politica della giunta regionale di centrodestra guidata da Francesco Acquaroli. È mancato poco che alcuni di loro riuscissero a penetrare dentro il palazzo – dove non si sono visti membri della giunta, dal presidente agli assessori, se si eccettua un paio di dirigenti, poi tornati nei piani alti dell’edificio -, controllati dal cordone di polizia senza che la situazione degenerasse.

Ci sono stati alcuni momenti di tensione quando i contenitori pieni di fango sono stati buttati proprio sulla porta d’ingresso di Palazzo Raffaello, mentre alcuni esponenti di Fridays for Future e dei centri sociali hanno imbrattato i muri della sede regionale. Le forze dell’ordine hanno tentato di evitare lo spargimento, riuscendoci solo in parte. In corteo ad Ancona c’erano tanti giovani senigalliesi: “Venerdì scorso, già dalle 8 di mattina, ero in strada a spalare la melma e cercare un senso ha quanto accaduto – attacca Francesco Giacometti – Già ho vissuto il dramma del maggio 2014 con la prima alluvione, non pensavo di rivedere le stesse scene, anzi peggio. Sono, siamo stanchi, arrabbiati e ce l’abbiamo con le istituzioni, in particolare con la Regione, prima a guida Pd e adesso con la giunta di centrodestra guidata da Fratelli d’Italia. Ma non dimentico neppure la giunta comunale della mia città, Senigallia e il sindaco Olivetti: da quando è arrivato non ha mosso un dito. Le chiacchiere ormai stanno a zero, basta grandi opere, sì a opere pubbliche per mettere in sicurezza il territorio”.

Davanti alla Regione c’era anche Francesco Rubini, consigliere comunale e candidato della lista civica di sinistra ‘Altra idea di città’ alle amministrative di Ancona previste nel 2023: “Non è un caso che la rabbia sia sfociata in un gesto simile – attacca Rubini, volontario nei giorni scorsi in soccorso alle popolazioni alluvionate – La Regione incarna più di altre istituzioni immobilismo assoluto dei governanti per quanto riguarda il nostro territorio, specie dopo il disastro della scorsa settimana. Ho partecipato con convinzione a questo atto di protesta, già importante vista la situazione generale del pianeta. Nessuno è stato in grado di intercettare i segnali negativi dei cambiamenti climatici e adesso siamo arrivati a questo punto”. Il corteo, dopo aver lasciato la sede regionale, ha sfilato verso il cuore del quartiere multietnico del capoluogo, sempre guardato a vista dalla polizia, prima di terminare la protesta in un comizio aperto alla cittadinanza.