Calcio

“Non sarai mai un leader”: gli ultras della Juve contro Bonucci. Attacchi ai dirigenti del club

Un lungo e duro comunicato di una parte del tifo organizzato bianconero si è espresso a supporto della squadra, identificando nella dirigenza e nella società gli artefici di questo inizio di campionato difficile. Forti critiche anche al capitano juventino, responsabile di aver portato la squadra sotto la curva al termine della sconfitta contro il Monza, esponendola a insulti e fischi

L’ambiente Juventus è in preda a una forte crisi. Non solo sul campo, anche in curva. “Leonardo Bonucci non è mai stato un leader e mai lo sarà”: è durissimo il comunicato di una parte del tifo organizzato contro il difensore. Il capitano della Vecchia signora è responsabile, secondo gli ultras, di aver portato la squadra sotto il settore ospiti al termine della sconfitta contro il Monza, esponendola a insulti e fischi.

“Stiamo assistendo a scene che non comprendiamo e fanno sorridere, o meglio scene ridicole ideate da chi si erge a leader ma si comporta da vittima sacrificale”. E ancora: “Un bravo soldato non è detto che sia un bravo condottiero”. Nel lungo messaggio, gli ultras bianconeri se la prendono anche con la dirigenza e la società, esortando i giocatori a non prendersi colpe che “solo i dirigenti e il presidente incompetenti hanno e a cui dovranno rispondere”.

“Portare dei giocatori professionisti come vittime sacrificali a guardare la curva mentre li fischiano e insultano creando una legittimazione alla contestazione a un mese dall’inizio della stagione è semplicemente assurdo. Il risultato non può che essere la formazione di un gruppo debole e carico di negatività e vittimismo”. Il comunicato fa riferimento a un episodio avvenuto alla fine della sconfitta fuori casa contro il neopromosso Monza, alla sua prima vittoria in Serie A: al termine del match perso 1-0 allo U-Power Stadium i bianconeri hanno sfilato davanti al settore ospiti, per chiedere scusa ai loro tifosi. Un gesto di debolezza, secondo gli ultras, che serve solo a creare un capro espiatorio per la crisi della Juventus, senza affrontare le radici del problema.