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Regina Elisabetta, ecco chi c’è al funerale. Dalla first lady Ucraina a Mattarella, passando per “il principe della pasta” (Emanuele Filiberto di Savoia)

Re, sultani, principi ma non solo. Il funerale della sovrana sarà il più grande evento da decenni, con centinaia di migliaia di persone in lutto lungo le strade di Londra. I capi della polizia londinese affermano che la loro presenza nelle strade lunedì sarà la più grande mai registrata, con oltre 10 mila agenti in servizio

Lei, la first lady ucraina Olena Zelenska, ci sarà. Parteciperà lunedì, il 19 settembre, ai funerali della regina Elisabetta II nell’Abbazia di Westminster a Londra. Figura fra i 500 capi di Stato e dignitari invitati alla cerimonia di ultimo saluto a Sua Maestà. Ma sarà sola a rappresentare l’Ucraina. Il premier Volodymyr Zelensky, leader elogiato e apprezzato nel Regno Unito dopo l’invasione russa, rimarrà nel suo Paese. La notizia della presenza di Olena arriva proprio dopo che il presidente russo Vladimir Putin (che peraltro non è stato invitato) ha fatto sapere attraverso il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov che lui non parteciperà. Nonostante il “rispetto per la saggezza della Regina” espresso in un messaggio di cordoglio indirizzato a re Carlo III.

Non ci saranno nemmeno esponenti dalla Bielorussia, stretta alleata della Russia, e dal Myanmar, l’ex Birmania: i suoi militari sono stati oggetto di sanzioni britanniche. Sono gli unici tre Paesi ufficialmente esclusi dalla celebrazione. Ma vediamo nel dettaglio la lista degli invitati alla cerimonia funebre e al ricevimento dato dal nuovo sovrano Carlo, domenica 18 settembre. Dall’Italia arriverà il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Non ci sarà invece il Papa: la Santa Sede ha fatto sapere che sarà l’arcivescovo Paul Richard Gallagher, segretario peri i Rapporti con gli Stati e le organizzazioni internazionali, a rappresentare il Pontefice.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden ha già confermato la sua presenza. Oltre a lui più di trenta leader mondiali. Il francese Emmanuel Macron, il tedesco Frank-Walter Steinmei, l’austriaco Alexander Van Der Bellen, il finlandese Sauli Niinisto. Dalla Lituania Gitanas Nauseda, dalla Polonia Andrzej Duda, dalla Lettonia Egils Levits, dall’Ungheria Katalin Novak.
Anche il presidente turco Recep Erdogan ci sarà, Presenza massiccia anche dai Paesi del Commonwealth, dal primo ministro della Nuova Zelanda Jacinta Arden al canadese Justin Trudeau e all’australiano Antony Albanese. Poi il palestinese Mohammad Shtayyeh e l’israeliano Isaac Herzog. Dall’oriente il presidente dello Sri Lanka Ranil Wickremesinghe. Dal Brasile arriverà Jair Bolsonaro.

E poi una fila di sultani. Come Hassanal del Brunei, che ha incontrato più volte la regina durante il suo regno, e Haitham dell’Oman. Infine l’imperatore Naruhito e l’imperatrice Masako del Giappone. Ma senza la principessa Mako, la giovane che ha fatto notizia per aver scelto di sposare un cittadino comune. La presenza della Cina ha scatenato una forte polemica da parte dell’ala destra dei Conservatori: “E’ assolutamente inappropriato che sia rappresentata per un’occasione del genere, dato il suo curriculum sui diritti umani”. Dovrebbe partecipare il vicepresidente Wang Qishan e non Xi Jinping.

Altro motivo di tensione. Ci saranno rappresentanti dell’Arabia Saudita. Potrebbe arrivare a Londra il principe Mohammed Bin Salman. Una situazione di potenziale imbarazzo, dopo l’omicidio del giornalista e dissidente saudita Jamal Khashoggi nel 2018. La lista prosegue ed è infinita. Comprende ovviamente le famiglie reali d’Europa, che in una dimostrazione di sostegno alla “zia Lilibet” si uniranno al cordoglio.

Perché zia Lilibet? La regina Vittoria, nonna di Elisabetta, con nove figli e 42 nipoti era al centro di una rete regale che abbracciava tutta Europa. Il marito, il principe Alberto di Sassonia, aveva sognato un’Europa unita da legami familiari. La loro prole si è unita in matrimonio a famiglie reali e nobili di tutto il continente. Una storia di relazioni consolidata nei secoli.
Il re Filippo VI e la regina Letizia di Spagna, il re Guglielmo Alessandro e la regina Maxima dei Paesi Bassi sono stati fra i primi a rispondere. Ma parteciperanno anche tutte le altre famiglie reali attive in Europa, così come molte monarchie asiatiche ed ex famiglie reali. Da Belgio, Spagna, Paesi Bassi, Norvegia, Danimarca, Svezia e Lussemburgo, tutte personalità legate a Elisabetta II.

Non mancheranno neppure il principe Alberto e la principessa Charlene di Monaco, il granduca Enrico di Lussemburgo, il re Filippo e la regina Matilde del Belgio, Carlo XVI Gustavo di Svezia, uno dei reali europei con i legami più stretti con la regina, pronipote della regina Vittoria. Poi il re Harald V di Norvegia. La regina Margrethe di Danimarca, discendente anche lei dalla regina Vittoria, che ha appena celebrato il suo giubileo d’oro. Sarà con il figlio, il principe Frederik. Saranno presenti anche il Granduca Henri e la Granduchessa Maria Teresa di Lussemburgo, il principe ereditario Alois del Liechtenstein e sua moglie Sophie. Fra le ex monarchie Marie-Chantal, principessa ereditaria di Grecia e il principe Pavlos.

Chi non può mancare? Emanuele Filiberto di Savoia, 47 anni, conosciuto come il “Principe della pasta“, per via della sua attività a Los Angeles nel food track e ora con un suo ristorante. E poi il principe ereditario Alessandro di Serbia, nato in esilio all’hotel Claridge’s di Londra, dichiarato temporaneamente Jugoslavia per un giorno nel 1945 per aggirare le leggi sulla successione che richiedevano la nascita di futuri re sul territorio nazionale. Nel 2001, dopo le guerre jugoslave, si è trasferito in patria. E’ un caro amico di re Carlo. E Simeone di Bulgaria, da ragazzo Zar Simeone II, prima di essere deposto dai sovietici nel 1946. Ma sono solo alcuni dei nomi che renderanno l’ultimo omaggio a Elisabetta.

Il funerale della regina sarà il più grande evento da decenni, con centinaia di migliaia di persone in lutto lungo le strade di Londra. I capi della polizia londinese affermano che la loro presenza nelle strade lunedì sarà la più grande mai registrata, con oltre 10 mila agenti in servizio determinati a contrastare qualsiasi tentativo di interrompere la cerimonia. Il percorso funebre dal centro di Londra a Windsor, nel Berkshire, dove sarà sepolta, è la più grande operazione di protezione mai intrapresa dalla polizia metropolitana.