Cronaca

Disabile giù dalla finestra a Primavalle, 8 agenti nel mirino dei pm. Accertamenti sulla relazione di servizio: verso l’ipotesi di falso

La Procura di Roma mette in fila gli elementi fin qui raccolti nella vicenda di Hasib Omerovic, 36enne precipitato il 25 luglio scorso dalla sua abitazione di Primavalle nel corso di una perquisizione delle forze dell’ordine. I poliziotti saranno ascoltati nei prossimi giorni

Otto agenti sotto la lente d’ingrandimento dei magistrati. La Procura di Roma mette in fila gli elementi fin qui raccolti nella vicenda di Hasib Omerovic, 36enne precipitato il 25 luglio scorso dalla sua abitazione di Primavalle nel corso di una perquisizione delle forze dell’ordine. Fondamenta da cui partire per cercare di arrivare ad un quadro probatorio chiaro su quanto avvenuto in via Gerolamo Aleandro. Il fascicolo, aperto dopo la denuncia depositata dai familiari di Omerovic nei primi giorni di agosto, ipotizza al momento solo il tentato omicidio. Un procedimento, assicurano gli inquirenti, al momento contro ignoti ma al vaglio dei magistrati ci sarebbero almeno otto posizioni, personale di polizia che avrebbe operato quella mattina di luglio.

L’attività istruttoria prevede l’ascolto delle persone presenti lì quel giorno a cominciare dai quattro agenti, tre uomini e una donna, che sono entrati nell’appartamento per chiedere, a loro dire, i documenti al 36enne. Alcuni testimoni, riferiscono fonti legali, hanno complessivamente contato 8-10 agenti presenti nella zona alcuni dei quali sarebbero intervenuti per prestare soccorso a Omerovic dopo il volo da 9 metri di altezza. Una iniziativa non disposta dalla Procura di Roma che sta cercando di accertare, sul punto, se sia trattato di una perquisizione coordinata da un funzionario o di una decisione presa dai quattro in borghese.

In questo ambito determinate sarà il materiale trasmesso a piazzale Clodio, a cominciare dalla relazione di servizio fornita dal commissariato Primavalle. Da una prima analisi dei documenti emergerebbero delle incongruenze e per questo i magistrati stanno valutando l’ipotesi di avanzare l’accusa di falso in atto pubblico. Secondo quanto emerge dalla denuncia, gli agenti intervenuti avrebbero riferito ai familiari, che al momento della perquisizione non erano in casa, che Omerovic “sarebbe rimasto tranquillo, tanto che gli stessi gli avevano scattato delle foto, ma mentre stavano andando via, avrebbero sentito alzare la tapparella della finestra della camera da dove si sarebbe buttato”. Obiettivo primario dei pm, che hanno affidato le indagini agli uomini della Squadra Mobile, è quindi ricostruire in modo dettagliato quanto avvenuto. In questo ambito risposte non potranno arrivare dalle poche telecamere di sicurezza presenti in zona. Da una prima analisi effettuata, infatti, le immagini a circuito chiuso non hanno carpito fotogrammi utili alle indagini.