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Superbonus, per uscire dall’impasse bastava aggiungere tre parole e cancellarne altre tre. Ma le banche: “Solo un passo in avanti”

Chi compra crediti fiscali taroccati è colpevole tanto quanto chi li ha venduti solo se c'è "dolo o colpa grave", quindi la responsabilità in solido è cancellata, ma non "in ogni caso"

Alla fine è bastata una piccola, ma sostanziale modifica, per sdoganare l’emendamento del Dl Aiuti relativo al Superbonus 110%. Chi compra crediti fiscali taroccati è colpevole tanto quanto chi li ha venduti solo se c’è “dolo o colpa grave“, quindi la responsabilità in solido è cancellata, ma non “in ogni caso“, come prevedeva il testo originario. Per i crediti sorti prima della stretta anti-frode del novembre 2021, poi, i soggetti diversi da banche, intermediari finanziari e assicurazioni, dovranno acquisire comunque ex post l’asseverazione che prima non era prevista.

Tutti soddisfatti, o quasi. Per le banche è solo “un passo avanti”, come hanno fatto sapere i vertici della lobby del credito, l’Abi, secondo i quali la norma “può contribuire a riavviare il mercato degli acquisti di tali bonus”, ma è “importante che l’Agenzia delle Entrate adegui il contenuto della Circolare dello scorso giugno, in modo che si creino le condizioni più favorevoli per l’acquisto dei bonus edilizi”. Che alcuni istituti vorrebbero insalsicciare in prodotti finanziari strutturati da vendere sul mercato del risparmio gestito.