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Tajani usa la tragedia del ponte Morandi per fare campagna elettorale: “Senza il partito del no forse non sarebbe crollato”

In un discorso sulla dipendenza energetica al Forum Ambrosetti di Cernobbio, il coordinatore di Forza Italia Antonio Tajani ha citato anche il disastro del Ponte Morandi, lasciandosi andare a una frase piuttosto infelice. L’europarlamentare infatti si è spinto fino ad attribuire in un certo senso la responsabilità del crollo in cui persero la vita 43 persone a chi si è opposto alla realizzazione della bretella autostradale della Gronda. Non una parola invece sulla mancata manutenzione, che secondo quanto emerso dalle indagini fu la causa del crollo. “Basta con il partito del no – ha detto Tajani- che blocca sempre tutto. Pensiamo ad esempio alla Gronda di Genova, bloccata dal partito del no. E forse anche il Ponte Morandi non sarebbe crollato se non ci fossero stati quei no”. Vale la pena ricordare che ci sono 59 persone a processo, tra i quali molti dirigenti di Autostrade e delle ministero delle Infrastruttura e di Spea che si occupava della manutenzione.

“Pretendiamo che nessuno strumentalizzi la nostra tragedia” ha commentato la presidente del comitato delle vittime del ponte, Egle Possetti. “Il ponte – scrive ancora in un post su Facebook – poteva e doveva essere ristrutturato anche senza l’esistenza della Gronda, occorreva la volontà di farlo, occorrevano determinazione e onestà ma purtroppo nessuno è stato in grado di mettere a terra questo impegno verso i cittadini. Ci sono 59 imputati a processo, ci sono stati 43 morti, feriti e sfollati non dimentichiamolo, vedremo quali saranno poi i colpevoli, ma non cercate di mistificare la realtà per i vostri scopi elettorali, non possiamo permetterlo. Non usate i nostri morti, imparate a fare campagna elettorale sui programmi, che ricordiamo dovrebbero sempre essere rivolti al bene pubblico e generale e non ad interessi di singole parti”