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Gianfranco Vissani e il figlio Luca si sfogano: “Bolletta da 16.500 euro, se ci vogliono far chiudere basta che ce lo dicano”

Lo sfogo, bollette alla mano, del noto chef per i prezzi dell'energia elettrica schizzati alle stelle

“A luglio di un anno fa la bolletta dell’energia elettrica era di 5.900 euro, quest’anno siamo chiamati a pagare 16.500 euro e per agosto è atteso un ulteriore rincaro del 20%. Se ci vogliono far chiudere basta che ce lo dicano”: a dirlo all’Ansa, mostrando le cartelle, sono Gianfranco e Luca Vissani, il noto chef e il figlio che insieme gestiscono il ristorante “Casa Vissani” che si trova sulle sponde del lago di Corbara, a pochi chilometri da Orvieto. “Spiegateci come dobbiamo andare avanti“, aggiungono. “Qualcuno – dice Luca – ho visto che mette negli scontrini il costo di luce e gas. Se dovessi fare la stessa cosa dovrei spalmare sul conto dei clienti mille euro al giorno, dato che il nostro ristorante resta aperto 16 giorni al mese”. Padre e figlio spiegano poi di aver deciso di “non ritoccare nemmeno i prezzi, malgrado il costo delle materie prime sia notevolmente aumentato”.

Ma avvertono: “A queste condizioni è impossibile continuare a fare impresa in Italia”. “Non vorrei parlare di politica e tantomeno di elezioni – dice Gianfranco Vissani – ma di certo serve che oggi tutti i partiti trovino un’intesa per salvare questa nostra piccola Italia”. “Tutti insieme – aggiunge – devono tirarci fuori dal baratro in cui siamo finiti”. Lo chef fa anche un’analisi dei flussi turistici registrati in Italia durante l’estate: “Un certo pubblico si è concentrato solo in alcune zone del Paese, come la costiera Amalfitana o Forte dei Marmi, in altri luoghi di villeggiatura, come ad esempio i nostri territori, ho visto con i miei occhi tanti stranieri fare spesa nei supermercati e mangiare nelle case prese in affitto”. “Ma al di là di questo – sottolinea il maestro Vissani – occorre un’azione politica seria, tesa ad aiutare le imprese e le persone davvero bisognose e quindi basta con questo reddito di cittadinanza. Chi andrà a governare – conclude – pensi ad aumentare gli stipendi e ridurre la pressione fiscale”.