Attualità

Mangia il “balut” ma l’uovo d’anatra intero gli si incastra nell’esofago: salvato in extremis dai medici del San Paolo di Milano

Il Balut - spiegano i medici che hanno operato l'uomo - è un piatto tipico dei paesi del sud est asiatico con ipotetiche proprietà afrodisiache. In pratica si tratta di un uovo d’anatra fecondato e bollito nel suo guscio poco prima della schiusa, quando l’embrione al suo interno è quasi completamente formato

Aveva deciso di assaggiare il “Balut” ma questo piatto tipico della cucina filippina, dalle presunte proprietà afrodisiache, gli stava costando la vita. Uomo di 40 anni è stato infatti salvato in extremis da una grave ostruzione all’esofago cervicale causata dall’uovo d’anatra fecondato che aveva mangiato intero: solo grazie ad un intervento chirurgico d’urgenza, mai eseguito prima, tenuto da un’equipe dell’ospedale San Paolo di Milano ora è vivo.

Il Balut – spiegano i medici che hanno operato l’uomo – è un piatto tipico dei paesi del sud est asiatico con ipotetiche proprietà afrodisiache. In pratica si tratta di un uovo d’anatra fecondato e bollito nel suo guscio poco prima della schiusa, quando l’embrione al suo interno è quasi completamente formato. L’alta temperatura dell’acqua ha calcificato lo scheletro dell’embrione e, in seguito all’ingestione da parte dell’uomo, è rimasto incastrato nell’esofago cervicale.

Dopo una scrupolosa analisi del caso l’équipe di Endoscopia digestiva” diretta da Luca De Luca, in collaborazione con il team di Chirurgia robotica dell’ospedale San Paolo diretta da Paolo Pietro Bianchi e il team di Anestesia e rianimazione diretta da Davide Chiumello – spiega la nota dell’Asst Santi Paolo e Carlo – ha deciso di intervenire attraverso l’utilizzo del robot chirurgico essendo complessa la rimozione per via endoscopica. È stata eseguita una frammentazione endoscopica del corpo estraneo sotto guida assistita del robot – dettaglia la nota – spingendo l’uovo nella cavità gastrica e liberando in tal modo l’esofago cervicale. L’evento, potenzialmente fatale, è stato gestito senza alcuna incisione chirurgica, mantenendo così l’integrità totale del canale digerente. Il paziente è stato dimesso dopo pochi giorni di osservazione, in ottime condizioni di salute.

Foto: Ospedale San Paolo