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Caro energia, come è andato il biglietto da 9 euro in Germania: un tedesco su 5 ha sostituito l’auto col treno – Pregi e difetti della misura

La misura pensata per aiutare le famiglie tedesche ad affrontare la crisi energetica ed economica è iniziata a giugno e scadrà con la fine di agosto: è stato un successo in termini quantitativi, con 21 milioni di ticket venduti solo nel primo mese e un +56% in più di viaggi in treno rispetto al 2019. I problemi invece riguardano il costo dell'investimento - quasi 4 miliardi - e l'inefficienza delle infrastrutture di fronte a un grande afflusso di utenti. Ma a Berlino e Amburgo i presidenti dei Länder già valutano una proroga, almeno fino a dicembre

Il cancelliere tedesco Olaf Scholz lo ha definito “una delle migliori idee che abbiamo avuto”. Per tre mesi la Germania ha sperimentato il 9-Euro-Ticket, un biglietto mensile a 9 euro per poter viaggiare sulle reti di trasporto pubblico regionali e locali. Una misura pensata per aiutare le famiglie tedesche ad affrontare la crisi energetica ed economica innescata dall’invasione russa dell’Ucraina, puntando al contempo a incentivare l’utilizzo di treni e bus al posto dell’auto. Con la fine di agosto, però, i tre mesi di prova sono terminati: il governo ora si interroga su come proseguire in questa direzione. Da un lato ci sono i costi dell’iniziativa – circa 3,7 miliardi totali, di cui 2,5 dalle casse federali – e le lacune emerse nelle infrastrutture tedesche, che necessiterebbero di ulteriori investimenti. D’altra parte, però, ci sono i dati che dimostrano quale sia stato l’impatto della misura sulle abitudini dei tedeschi: l’Associazione delle compagnie di trasporto tedesche (VDV) ha comunicato che solo nel mese di giugno sono stati venduti 21 milioni di biglietti. Mentre da un sondaggio YouGov condotto per l’agenzia dpa emerge che un tedesco su cinque (il 18%) ha dichiarato di aver completamente sostituito la propria auto con il trasporto pubblico locale.

Il sondaggio – Il biglietto da 9 euro scade mercoledì prossimo, 31 agosto. Un drastico ritorno alla normalità: da giugno, infatti, i passeggeri hanno potuto utilizzare tutti i trasporti locali in Germania per un mese per nove euro. La misura faceva parte di un pacchetto di aiuti approvato dal governo tedesco per contrastare il forte aumento dei prezzi dell’energia, contribuendo a far calare l’utilizzo delle vetture private, visto il costo della benzina. Secondo la rilevazione di YouGov, circa il 31% degli adulti ha affermato di aver utilizzato frequentemente il biglietto promozionale su percorsi che altrimenti avrebbero svolto in auto. Un ulteriore 18% ha dichiarato appunto di aver sostituito l’auto con bus o treni. Un altro 22% ha utilizzato il biglietto scontato solo di rado su percorsi dove altrimenti avrebbe viaggiato in auto. Non è comunque chiaro l’impatto a lungo termine della campagna per i trasporti pubblici. Circa il 18% degli intervistati ha dichiarato a YouGov di voler utilizzare autobus e treni più spesso in futuro, ma il 22% non pensa di farlo. La maggioranza – il 55% – desidera farlo solo se un biglietto con un prezzo simile sarà nuovamente disponibile.

I pregi – L’Associazione delle compagnie di trasporto tedesche ha comunicati che 21 milioni di biglietti sono stati venduti a giugno e 17 milioni a luglio. Inoltre, ci sono dieci milioni di abbonati che hanno pagato solo nove euro al mese invece del prezzo normale. I calcoli dell’Ufficio federale di statistica dimostrano che nei primi giorni dopo l’introduzione del biglietto a 9 euro, a giugno, ci sono stati fino al 56% in più di viaggi in treno rispetto al 2019, l’ultimo anno pre-pandemia. E la frequenza di utilizzo, calcolata sui dati dei telefoni cellulari, non è diminuita a luglio e neanche nelle prime tre settimane di agosto. Inoltre, il 9-Euro-Ticket ha centrato l’obiettivo di essere un “vero vantaggio” in particolare per le famiglie più povere: questo è quanto sostiene Ulrich Schneider, direttore generale del Paritätischer Wohlfahrtsverband (associazione che si batte per la parità nel welfare). Molti hanno potuto “fare una gita al mare o in montagna per la prima volta dopo tanto tempo”, ha sottolineato alla Zdf. “Erano viaggi che hanno a che fare con i bisogni primari dell’esistenza umana. Vale a dire mobilità e contatti sociali“, ha aggiunto Schneider.

Le criticità – Uno studio del Centro aerospaziale tedesco (DLR) fa emergere infatti come le persone abbiano utilizzato la nuova opportunità soprattutto per viaggi di piacere, in particolare nel fine settimana (il 60%), mentre solo una piccola parte (il 18%) ha deciso di utilizzare il biglietto a 9 euro per recarsi sul posto di lavoro. Una tendenza confermata anche dal sondaggio di YouGov: metà degli intervistati ha spiegato di avere utilizzato il biglietto mensile principalmente per viaggi privati, mentre poco meno di un quarto lo ha sfruttato principalmente per andare in ufficio. L’utilizzo relativamente basso del biglietto a 9 euro da parte dei pendolari è uno degli argomenti utilizzati da chi in Germania ritiene che la misura non porti a un concreto vantaggio. Ma le vere criticità riguardano due aspetti. In primis, il costo della misura: i trasporti sono competenza dei Länder, le cui casse però sono già state spremute nel corso degli ultimi due anni per via della pandemia. Il successo in termini di vendite da solo non basta, l’investimento resta oneroso: poco meno di 4 miliardi per soli tre mesi. Inoltre, la grande affluenza su treni e bus ha fatto emergere un altro problema: lo stato delle infrastrutture tedesche. Molti convogli devono essere rinnovati, per non parlare dei mezzi su gomma che dovranno essere sostituiti con veicoli meno impattanti dal punto di vista ambientale. Inoltre, come altri settori della sua economia, la Germania fatica anche a reclutare nuovo personale per le ferrovie.

Le iniziative – Per questi motivi il governo federale si è preso del tempo per valutare come riproporre la misura, probabilmente a partire da inizio 2023. Si valuta un prezzo calmierato ma più alto rispetto ai 9 euro: i Verdi propongono 29 euro al mese per il trasporto regionale e 49 per quello nazionale, mentre i liberali di Fdp vorrebbero fermarsi a 69 euro mensili per muoversi all’interno di un Land. In mezzo il cancelliere Scholz e la sua Spd, che spinge per la misura. In particolare a livello locale: Franziska Giffey, presidente dello Stato di Berlino, ha già proposto agli alleati – Verdi e Linke – una proroga del biglietto scontato fino a dicembre almeno nella capitale. Il prezzo deve essere ancora discusso, l’obiettivo è aiutare le famiglie meno abbienti a muoversi in città in modo economico. Anche ad Amburgo, Land amministrato dai socialdemocratici in coalizione con i Verdi, si ragiona sulla possibilità di una proroga del biglietto da 9 euro: per riuscirci, però, servono i contributi dello Stato centrale. Intanto oggi nella stessa Amburgo e in altre città della Germania, come Magonza, centinaia di cittadini hanno organizzato una prima manifestazione a sostegno della proroga della misura: “9-Euro-Ticket-Weiterfahren” è lo slogan che ha riunito Fridays for Future, associazioni ambientaliste come Greenpeace e le organizzazioni giovanili di Verdi, Spd e Linke.