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Zaporizhzhia, centrale nucleare staccata temporaneamente dalla rete elettrica ucraina. Filorussi: “Blocco causato dai raid di Kiev”

Poco dopo, le autorità filorusse hanno però comunicato che l'impianto è stato riconnesso. Quello della disconnessione è un timore manifestato da settimane da Energoatom, secondo cui questo processo obbligherebbe i tecnici a collegare la centrale ai generatori a gasolio: la sicurezza, quindi, ricadrebbe tutta sulla loro affidabilità e sulla disponibilità di combustibile

Era uno dei principali timori di Energoatom, l’azienda di Stato ucraina che gestisce le centrali nucleari del Paese. Dopo accuse e smentite, oggi le preoccupazioni sembrano essersi trasformate in realtà: la compagnia ha infatti comunicato che la Russia ha scollegato la centrale nucleare di Zaporizhzhia dalla rete elettrica nazionale. Poco dopo le autorità filorusse hanno però comunicato che l’impianto è stato riconnesso alla rete elettrica, in seguito a un’interruzione dovuta a pesanti bombardamenti ucraini. Nella centrale sono stati attivati i sistemi di sicurezza, aggiunge il servizio stampa della municipalità citato da Interfax. La stessa fonte ha denunciato “massicci bombardamenti ucraini dalla notte scorsa” che hanno provocato incendi di vegetazione e quindi un cortocircuito che ha lasciato senza elettricità per diverse ore gran parte delle regioni sotto controllo russo nelle province di Zaporizhzhia e Kherson.

Un distacco definitivo non solo rischierebbe di causare un blackout diffuso in città e in altre aree del Paese, facilitando eventuali offensive dell’esercito del Cremlino, ma secondo quanto denunciato da Energoatom nelle scorse settimane sarebbe anche estremamente pericoloso. Il presidente Petro Kotin aveva infatti spiegato che “per collegare la centrale alla rete elettrica della Crimea (a suo parere il reale obiettivo dei russi, ndr) è necessario prima danneggiare le linee elettriche dell’impianto collegato al sistema energetico ucraino. Dal 7 al 9 agosto i russi hanno già danneggiato tre linee elettriche. Al momento, l’impianto funziona con una sola linea di produzione, un modo di lavorare estremamente pericoloso. Quando l’ultima linea di produzione viene disconnessa, l’impianto sarà alimentato da generatori a gasolio. Tutto dipenderà quindi dall’affidabilità dei generatori e dalle scorte di carburante”. Ma “il processo di interruzione di alimentazione dell’impianto per prepararlo al collegamento con la Russia sarebbe estremamente pericoloso. Alla centrale di Zaporizhzhia siamo già molto vicini a questa prima fase Fukushima-1“.

Oggi la compagnia ha fatto sapere, prima dell’annuncio dell’amministrazione filorussa locale sulla ripresa dei collegamenti, che “i due reattori dell’impianto sono stati disconnessi dalla rete. Di conseguenza, le azioni degli invasori hanno causato per la prima volta nella sua storia la disconnessione completa della centrale nucleare dalla rete elettrica”. Così per qualche minuto la più grande centrale nucleare d’Europa è rimasta “totalmente scollegata” dalla rete dopo i danni alle linee di comunicazione.