Politica

Stupro Piacenza, Conte a Meloni: “Mettere quelle urla al centro della campagna elettorale non è segno di civiltà. Cosa farai un domani?”

Giuseppe Conte torna a criticare Giorgia Meloni sulla vicenda del video dello stupro a Piacenza. Da quel filmato, dice l’ex premier, “sono rimasto inorridito, io non sono intervenuto, mi sono astenuto, e anche la polemica politica che ne è conseguito. Quella sofferenza, quella sofferenza quelle grida al centro di una campagna elettorale: non è possibile, non è un segno di civiltà“. “Io dico: cara Giorgia, tu che sei intervenuta a postare quel video e hai portato tutta la tua visibilità, tu sei una donna, sei una madre, sei una cristiana -dice Conte ricalcando il celebre discorso della leader di Fdi nel discorso dell’ottobre 2019 dal palco del centrodestra unito – ma non hai pensato un attimo che quella donna poteva essere tua madre, tua sorella, tua figlia”. “Tu immagina se un politico intervenisse a diffondere quel gesto di grande violenza, anche soltanto l’audio, di quella tua madre, sorella o figlia. Dobbiamo astenerci da questi comportamenti, tutelare la dignità delle persone. Tu ti candidi ad essere presidente del Consiglio dei ministri, cosa farai un domani? – va avanti Conte rivolto a Meloni – Promuoverai la proiezione di video simili per cercare di fare la lotta contro l’immigrazione o per caso ti impegnerai a tutelare un valore fondamentale di civiltà, la tutela della dignità di ogni persona?”.