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Morto per recuperare lo smartphone, parla la fidanzata Sara Bragante: “Ho pubblicato il selfie scattato prima che cadesse ma non per i like o per esibizionismo”

A parlare al Corriere della Sera è Sara Bragante, la fidanzata di Andrea Mazzetto, l’imprenditore trentenne di Rovigo che il 20 agosto è morto scivolando lungo un dirupo sotto l’Altar Knotto per recuperare il suo telefonino. Sui social è stata criticata fortemente per aver pubblicato un selfie con il fidanzato che risale a qualche minuto prima della morte

Il selfie prima della morte? “Nessun intento esibizionista, non l’ho fatto per i like né per aumentare i follower”. A parlare al Corriere della Sera è Sara Bragante, la fidanzata di Andrea Mazzetto, l’imprenditore trentenne di Rovigo che il 20 agosto è morto scivolando lungo un dirupo sotto l’Altar Knotto per recuperare il suo telefonino. La 27enne ha provato a ricostruire gli attimi della tragedia spiegando come sia stata una terribile fatalità, proprio nelle ore in cui sui social è stata criticata fortemente per aver pubblicato un selfie con il fidanzato che risale a qualche minuto prima della morte di Mazzetto. C’è chi le ha augurato la morte, chi “spero pubblicherai i selfie dal funerale del tuo fidanzato” e anche chi ha montato alcune sue foto su Instagram componendo una stories intitolata “Assassina”. Durante le prime ore dopo l’accaduto si era sparsa voce che il telefonino caduto sotto l’Altar Knotto – una roccia a strapiombo sulla Val d’Astico, vicino ad Asiago – fosse della ragazza. Invece è stata proprio la Bragante a dissipare ogni dubbio, anche se erano già stati gli uomini del soccorso alpino, invitati dagli inquirenti, ad aver recuperato il cellulare del ragazzo domenica scorsa. “Soffro di vertigini, anche se lui mi spronava a superare le mie paure – ha spiegato la ragazza al Corriere. “L’ha fatto anche quel giorno: dalla cima ha insistito perché lo raggiungessi, anche se non volevo. Mi sono lasciata convincere e da lassù abbiamo scattato alcune foto. Poi mi ha chiesto di mettermi in posa sul ciglio del masso”. In quel momento il ragazzo si sarebbe avvicinato alla fidanzato per mostrarle le foto ma lei tremante ha avrebbe avuto un giramento di testa. In quell’attimo Mazzetto l’avrebbe come afferrata facendo però cadere il suo telefonino con cui aveva scattato alcune foto. “Dicono si sia cacciato in quella situazione per non perdere i selfie, ma è una bugia. Mi ha detto: “Lì c’è tutto il mio lavoro: le fatture, i documenti dell’azienda. Devo recuperarlo”. E ha iniziato a scendere”. La ricostruzione degli ultimi attimi di vita di Mazzetto da parte della fidanzata fanno capire che il ragazzo aveva scelto un altro punto di discesa per recuperare il telefono, ma di nuovo vedendo la fidanzata in difficoltà sarebbe risalito di qualche metro e ridisceso da un altro punto dove aveva tentato addirittura lei di scendere in basso nello strapiombo. “Deve aver pensato che quel versante era più sicuro e ha deciso di provare a calarsi da lì (…) L’ho sentito dire che aveva un piede incastrato. E appena è riuscito a liberarsi, la roccia si è sgretolata ed è scivolato. In realtà è un volo di pochi metri ma, finendo sullo spiazzo ai piedi della roccia, è subito rotolato in avanti, verso il baratro. L’ho sentito gridare. Ed è sparito”. Infine, ancora quell’ultimo selfie pubblicato sui social con la scritta “La nostra maledetta ultima foto insieme. Sarai sempre con me”. Bragante spiega che il fidanzato amava scattare molte foto con il telefono e che per lui Instagram era l’equivalente di un album di vecchie foto cartacee: “Per questo ho pubblicato lo scatto: volevo ricordarlo in quell’ultimo momento di felicità, come avrebbe fatto lui. Tutto qui: nessun intento esibizionista, non l’ho fatto per i like né per aumentare i follower”