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Israele, respinto il ricorso contro la detenzione di un palestinese accusato di fare parte della Jihad Islamica. La Corte: “Motivi di sicurezza”

I combattenti palestinesi hanno chiesto il rilascio di Khalil Awawdeh nell'ambito di un cessate il fuoco mediato dall'Egitto che poneva fine a tre giorni di scontri nella Striscia di Gazacon le forze di Gerusalemme all'inizio di agosto

La Corte Suprema israeliana ha respinto il ricorso per la piena cancellazione della detenzione amministrativa di Khalil Awawdeh, palestinese ritenuto membro della jihad islamica. Nei mesi scorsi Awawdeh ha chiesto di essere scarcerato in quanto privato della libertà senza aver avuto un giusto processo. La detenzione preventiva alla quale è stato sottoposto, infatti, non prevede tutta una serie di garanzie del sistema della giustizia penale come la pubblicità delle prove e delle accuse. Un Tribunale militare ha rigettato la richiesta concedendo però la sospensione della detenzione per consentire al prigioniero di ricevere le cure mediche di cui ha bisogno. Awawdeh, infatti, è in sciopero della fame da sei mesi per protestare contro la misura restrittiva che gli è stata imposta, e negli ultimi tempi le sue condizioni di salute sono precipitate.

Ora la Corte Suprema israeliana investita del caso ha rigettato il ricorso contro la sospensione della misura presentato dai legali di Awawdeh, non ritenendo di avere potere in materia visto la precedente decisione del Tribunale militare. Oltre al conflitto giurisdizionale che una pronuncia in questo senso avrebbe creato, la Corte ha ritenuto necessario non concedere la scarcerazione del detenuto, sulla base di “solide prove” che dimostrerebbero la necessità della detenzione amministrativa.

Khalil Awawdeh, 40 anni, padre di quattro figli è uno dei tanti prigionieri palestinesi che hanno intrapreso scioperi della fame per protestare contro quelle che ritengono detenzioni arbitrarie. Israele sostiene la necessità di provvedimenti di questo genere per motivi di sicurezza nazionale. I combattenti palestinesi della Jihad islamica hanno chiesto il rilascio di Awawdeh nell’ambito di un cessate il fuoco mediato dall’Egitto che poneva fine a tre giorni di scontri nella Striscia di Gaza con le forze israeliane all’inizio di agosto. I tumulti sono scoppiati a seguito della cattura di Bassem Saadi, capo della Jihad islamica, avvenuta nel capo profughi di Jenin in Cisgiordania. Sia Awawdeh che lo stesso gruppo, però, rigettano l’accusa rivolta al palestinese di fare parte del gruppo.