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Diritti civili, nel programma di Renzi/Calenda niente matrimoni Lgbt, eutanasia e cannabis. Le critiche sui social: “Inseguono la destra”

Il paragrafo "Tutelare i diritti civili e combattere le discriminazioni" è lungo due righe e mezzo, poco più del titolo: niente matrimonio egualitario né omogenitorialità o stepchild adoption, per non parlare di eutanasia, suicidio assistito o legalizzazione della cannabis. Tutti aspetti che non sono passati inosservati sui social. Pioggia di critiche (e sfottò) anche per la funambolica proposta di finanziare un viaggio di due notti a Roma per tutti gli under 25

Niente matrimonio egualitarioomogenitorialità o stepchild adoption, per non parlare di eutanasia, suicidio assistito o legalizzazione della cannabis. Per essere il programma del sedicente polo liberale, sui diritti quello di Matteo Renzi e Carlo Calenda è piuttosto scarno. Il paragrafo “Tutelare i diritti civili e combattere le discriminazioni” è lungo due righe e mezzo, poco più del titolo: “È necessario approvare quanto prima una legge contro l’omotransfobia, istituire l’Autorità nazionale indipendente per la tutela dei diritti umani e adottare iniziative di prevenzione e contrasto di ogni linguaggio d’odio”. Tutto qui? Ebbene sì, alla faccia del liberalismo laico sbandierato (in teoria) da entrambe le forze. Senza contare un altro dettaglio ricco di significato: tra i punti programmatici c’è lo ius scholae (la legge che vorrebbe attribuire la cittadinanza agli stranieri nati in Italia al compimento di un ciclo scolastico), ma, anziché nel capitolo sui diritti, è inserito in quello sull’immigrazione.

Tutti aspetti che non sono passati inosservati sui social, innescando il legittimo sospetto che le mancanze siano il frutto di “manine” politiche. “La stimo molto ma oggi, leggendo il vostro programma, non ho letto nulla al riguardo di: matrimonio egualitario, adozioni alle coppie omosessuali, eutanasia, legalizzazione della cannabis. Tutte tematiche che davo per scontate nel suo programma e che con +Europa avevate sostenuto. Cosa pensate, francamente, al riguardo?”, scrive un utente a Calenda. “Sinceramente non me l’aspettavo. Una bella delusione che sembra strizzare l’occhio a destra“, twitta Federico. E Simone gli risponde: “Non sorprende per niente me invece… Calenda e Renzi hanno deciso di sostituirsi a Forza Italia… il “terzo polo” con Gelmini e Carfagna non poteva avere diritti civili di quel tipo nel programma. È tutto davvero molto scontato… e triste”. Matteo Renzi, peraltro, è uno dei principali responsabili dell’affossamento in Senato della proposta di legge Zan (che scaricò pubblicamente in favore di quella del “suo” Ivan Scalfarotto) e intrattiene noti rapporti con il principe saudita Mohammed Bin Salman, non proprio un illuminato progressista.

Pioggia di critiche (e sfottò) anche per la funambolica proposta di finanziare un viaggio di due notti a Roma per tutti gli under 25: “Ma ‘sta cagata chi l’ha concepita?”, “Come un bonus rubinetti qualsiasi”, “Rilancio con corsi di preparazione della carbonara“. Ma il più ritwittato è l’attore comico Luca Bizzarri, che chiede a Calenda e Renzi se non abbiano uno, “un pirla, uno che vi dice “guardate che se mettiamo il viaggio gratis a Roma per tutti poi possiamo scrivere anche 70 pagine di programma che si parlerà e ci perculeranno solo su quello”. Ma questa gente la pagate? Ma come stracazzo vi viene?” Il leader di Azione risponde piccato: “Luca, sì le paghiamo e non fanno i comici nella vita, con tutto il rispetto”. Ottenendo una replica che più caustica non si può: “Se facessero i comici, Carlo, avrebbero una caratteristica che tu e tutti i candidati state lentamente perdendo: il senso del ridicolo“.