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“Il campo largo dal centro ai 5 stelle due punti sopra la destra”: il sondaggio riservato del Pd. “Fi e FdI calano, pentastellati risalgono al 13%”

Secondo Repubblica, una rilevazione commissionata dal Nazareno e arrivata anche ai partiti alleati stima al 47% l'ipotetica alleanza tra dem, pentastellati e i centristi di Renzi e Calenda. Mentre la coalizione di centrodestra si fermerebbe al 45%. Ma Letta torna a chiudere: "Per queste elezioni non ci sono possibilità" di una riapertura del dialogo con Conte, ha detto alla Stampa

Un ipotetico “campo larghissimo” da Renzi a Fratoianni, come immaginato da Enrico Letta al suo esordio alla guida del Pd, potrebbe battere la coalizione di centrodestra. È quanto risulta, scrive Repubblica, da un sondaggio riservato realizzato l’11 agosto, commissionato dal Nazareno e arrivato anche ai partiti alleati. Secondo la rilevazione, il centrodestra è in leggero arretramento per via del calo di Fratelli d’Italia e di Forza Italia (che la risalita della Lega non riesce a compensare) ma si assesta comunque intorno al 45%, una quota, allo stato dell’arte, più che sufficiente per vincere le elezioni e raggiungere la maggioranza assoluta in Parlamento. Anche perchè il centrosinistra nella formazione attuale (Pd+Sinistra italiana/Europa verde+Più Europa+Impegno civico) supererebbe a stento il 30%. Se però la coalizione arrivasse a includere i 5 stelle da un lato, tornati intorno al 13%, e il centro di Matteo Renzi e Carlo Calenda dall’altro, secondo il sondaggio, arriverebbe al 47%, cioè due punti in più degli avversari.

L’ipotesi, al momento, si colloca però nel campo della fantapolitica. Ancora ieri, intervistato dal direttore della Stampa Massimo Giannini, il segretario dem è tornato a dire che “per queste elezioni non ci sono possibilità” di intese con Giuseppe Conte. E qualche giorno fa al Tg1 chiudeva da entrambi i lati: “Lo schema di alleanze è definito, è Calenda che ha deciso di andarsene, dopodiché sui 5 Stelle è stato Conte a far cadere il governo Draghi, è stata una enorme responsabilità e per noi questo è un fatto conclusivo“. Anche il leader dei 5 Stelle è rassegnato: “Hanno deciso così sin dall’inizio in modo del tutto irrazionale i vertici del Pd. Lo hanno fatto dando anche uno schiaffo agli elettori del Pd. Credo che i vertici del Pd che hanno deciso così ne risponderanno anche al loro elettorato. Nel momento in cui abbiamo cercato di sollecitare il governo in carica loro vanno con Fratoianni, che ha votato 55 volte contro la fiducia al governo Draghi”, ha dichiarato.