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Sangiovanni: “Gli insegnanti mi dicevano ‘Non combinerai mai nulla’. Oggi rivivo questa cattiveria gratuita con gli hater che mi augurano di morire”

Il cantante lanciato da "Amici" racconta come l'ondata d'odio che il suo successo ha scatenato lo abbia riportato indietro nel tempo, quando a scuola era vittima di bullismo da parte dei compagni e non solo

Il successo ha sempre un rovescio della medaglia. A pagare il prezzo della popolarità questa volta è Sangiovanni. Il cantante lanciato da Amici racconta in un’intervista al settimanale Oggi che al di là dei fan che lo sostengono c’è anche parte del pubblico che non proprio non rinuncia a riversare su di lui tutta la propria cattiveria ingiustificata. “Quando si è esposti mediaticamente arrivano l’affetto e la positività, ma anche l’odio. Mi hanno attaccato con ferocia e augurato di morire. Senza conoscermi, senza un perché”, fa sapere l’artista.

Un’ondata d’odio che va a sporcare i grandiosi risultati raggiunti in pochi mesi – dai concerti sold out ai numerosi dischi di platino – e che lo hanno fatto ripiombare in un passato non facile: “Questa cattiveria gratuita mi ha fatto rivivere il periodo in cui la scuola era diventata un inferno a causa del bullismo dei compagni e, cosa peggiore, degli insegnanti che minavano l’autostima con frasi tipo: ‘Nella vita non combinerai mai nulla’. In un primo momento mi sono fermato e rinchiuso in me stesso. Le ansie e le paranoie che la musica faceva svanire erano tornate: la soluzione era diventata il problema. Poi ho deciso di guardare in faccia la sofferenza e di chiedere aiuto”. Ad aiutarlo non è stata solo la psicoterapia, ma anche “l’impellenza di esprimere ciò che ho da dire, la compagnia di chi amo e forse il fatto di vivere in un paesino di appena 3mila abitanti”.