Cronaca

La sua auto rubata e usata per commettere una rapina: disabile 36enne non può uscire di casa. “Restituitemela, ne ho bisogno”

La Fiat Doblò è stata rubata e poi usata il 1 luglio nell’assalto a un portavalori a Torre Angela (Roma) ed è attualmente sotto sequestro per consentire le indagini. Serve per trasportare un ragazzo disabile che adesso è bloccato in casa. La famiglia spera che la situazione possa risolversi presto: "Mi hanno contattato per firmare un foglio che dovrebbe accelerare i tempi", ha detto il padre

È bloccato in casa perché la sua auto, una Fiat Doblò modificata per il trasporto delle persone disabili, è sotto sequestro dopo essere stata usata per compiere una rapina. Mentre gli investigatori devono terminare gli accertamenti per trovare chi, lo scorso primo luglio, ha sparato e ferito una guardia giurata, Jonathan Fontana, 36enne costretto sulla sedia a rotelle, non può andare da nessuna parte senza la macchina preposta per il suo spostamento. “Ridatemi la macchina, ne ho bisogno”, è l’appello di Fontana. “Senza la pedana allungabile che permette alla carrozzina di essere agganciata durante il trasporto è complicato e faticoso metterlo in macchina da solo”, ha spiegato il padre, Giovanni Fontana, al Messaggero. La speranza della famiglia è che la situazione possa risolversi presto.

La Fiat Doblò è stata rubata lo scorso 28 giugno, sotto l’abitazione della famiglia Fontana, al Laurentino (Roma). Pochi giorni dopo la famiglia ha scoperto che il mezzo era stata usato con una targa diversa per commettere una rapina a un porta valori nel quartiere di Torre Angela. Era stata riconosciuta da un amico che, corso sul posto, aveva visto con i suoi occhi la macchina tutta ammaccata, con gli sportelli a terra e i vetri rotti. In seguito agli accertamenti che hanno permesso di stabilire che l’auto fosse la loro, la famiglia non ha ricevuto più notizie. Solo il 22 luglio Giovanni Fontana è stato contattato dalla Squadra mobile di Roma: “L’ispettore non mi ha saputo dire niente, neanche dove era finito il Doblò, in quale deposito giudiziario”, ha spiegato.

All’indomani del suo appello pubblicato sul Messaggero, il signor Fontana ha ricevuto nuove telefonate. La prima è stata più evasiva: “Mi hanno chiamato dalla Questura per dirmi che dovevano fare ancora accertamenti e che, alla fine delle verifiche, passerà tutto al magistrato che a quel punto potrà disporre il dissequestro della macchina. Poi la dovrò riparare e ci vorrà tempo perché è un bel danno” , ha raccontato. “Mi chiedo cosa ancora stiano cercando. L’unica cosa positiva che ho saputo da questa telefonata è che il Doblò si trova in un garage, temevo fosse all’aperto. A quel punto l’avrei dovuto buttare una volta riavuto”, ha aggiunto. Poi qualcosa finalmente si è sbloccato e nelle telefonate successive: “Mi hanno contattato per firmare un foglio che dovrebbe accelerare i tempi per sbloccare la situazione e dissequestrare la macchina, è tutto in mano alla polizia scientifica”, ha spiegato. Così il signor Fontana e Jonathan contano su questi tempi, nella speranza che siano brevi, anche perché “il carrozziere il 23 agosto chiude”, ha concluso.