Cronaca

Emergenza gas, in Germania a rischio persino le cremazioni. Gli operatori: “La morte non si può spegnere”

Ogni anno circa un milione di tedeschi scelga di essere cremato. Il ricorso alla cremazione in Germania è più alto che in molti altri paesi europei anche per ragioni storiche, culturali e demografiche. Gli operatori corrono ai ripari in vista di un possibile razionamento del gas necessario per alimentari gli impianti

Ci sono anche risvolti ben macabri nella crisi energetica con cui sono alle prese Europa e Germania in particolare. Situazioni che danno però il senso del livello di emergenza raggiunto. Anche l’associazione tedesca degli operatori funerari è costretta a prendere contromisure. “La morte non si può spegnere”, ha commentato Svend-Joerk Sobolewski, presidente del consorzio di cremazione tedesco, ricordando come ogni anno circa un milione di tedeschi scelga di essere cremato. Il ricorso alla cremazione in Germania è più alto che in molti altri paesi europei anche per ragioni storiche, culturali e demografiche. In caso di razionamento del gas, ha quindi spiegato Sobolewski, il settore dovrebbe avere la priorità perché, senza gas, la maggior parte degli impianti non può funzionare. Come le altre aziende del paesi anche i crematori stanno mettendo a punto piani di emergenza per far fronte all’aumento dei costi del gas e al rischio che non sia disponibile neppure pagando prezzi elevati.

“Nell’immediato, una possibilità sarebbe quella di ridurre la temperatura media dei forni a 750 gradi dagli attuali 850, il che potrebbe far risparmiare tra il 10% e il 20% di gas” ha sottolineato il responsabile dell’associazione, ricordando che la misura richiede però un permesso speciale dalle autorità statali. A lungo termine, il passaggio dal gas all’elettricità potrebbe essere un’opzione, ma questo non può essere fatto rapidamente. I crematori stanno anche spegnendo alcuni forni, mantenendo altri costantemente in funzione, in modo che non si raffreddino e richiedono più gas per essere riscaldati. “In caso di carenza di gas, potremmo continuare a far funzionare gli impianti che sono già caldi… Ciò significa che potremmo lavorare con potenza ridotta”, dice alla Reuters Karl-Heinz Koensgen, che gestisce un crematorio a Dachsenhausen, nella parte occidentale del paese. Non tutti gli impianti hanno però una domanda sufficientemente elevata per rendere conveniente ed efficiente questa soluzione. Il ministero dell’Ambiente tedesco ha fatto sapere di essere al lavoro per emanare linee guida per autorizzare la riduzione della temperatura minima degli impianti.