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M5s, Ricciardi a La7: “Di Maio mi fa ridere per come si è ridotto. Elezioni? FdI, Italia Viva e tanta parte del Pd hanno stessa visione su diversi temi”

La convention di Di Maio per presentare il suo nuovo partito? Mi fa molto ridere. Io ormai lo ascolto dicendomi che tra sei mesi dirà una cosa opposta. Purtroppo si è ridotto così questo ragazzo”. È il commento al vetriolo del vicepresidente Riccardo Ricciardi, ospite de “L’aria che tira” (La7), sulla presentazione odierna del nuovo partito di Luigi Di Maio e di Bruno Tabacci, Impegno civico, con l’appoggio esterno del sindaco di Milano Beppe Sala.


Ricciardi poi motiva la posizione del M5s, elencando le contraddizioni delle coalizioni: “Prima in questa trasmissione il deputato di Fratelli d’Italia Galeazzo Bignami ha detto che il centrodestra si è spartito i seggi ma non ha ancora pensato al programma. Ricordo che sono 4 anni che in Parlamento Fratelli d’Italia vota diversamente dalla Lega, quindi ora devono capire cosa proporci unitariamente. Sul nucleare sono convinto che Luciano Nobili (deputato di Italia Viva, anch’egli ospite della trasmissione, ndr) e Galeazzo Bignami – continua – come del resto tanta parte del Pd, la pensino alla stessa maniera. C’è solo un dettaglio: il nucleare di quarta generazione non esiste. Riguardo alle trivelle, trivellerebbero tutto il mare italiano per un anno di fabbisogno. Lo vadano a dire agli imprenditori balneari che strumentalizzano sempre. Sulla giustizia, Nobili, tanta parte del Pd e Fratelli d’Italia la pensano alla solita maniera: per far rimanere impuniti i corrotti sono sempre stati sulla stessa barricata per 4 anni”.

Il parlamentare conclude: “In tutto ciò, loro la pensano così su temi fondamentali ma si dà degli irresponsabili a un Movimento che si è caricato della responsabilità del Paese nel momento più difficile della storia della Repubblica. Ricordo che coloro che volevano aprire le scuole prima della Pasqua del 2020 erano Salvini, Renzi e la Meloni. Renzi ha addirittura strumentalizzato i morti di Bergamo e di Brescia, dicendo che, se fossero in vita, ci chiederebbero di riaprire. La Meloni parlava di dittatura sanitaria. Questa è la gente che, pur presentandosi alle elezioni con schieramenti diversi, ha la stessa visione sull’ambiente, sul lavoro, sull’energia”.