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“Clusterf**k: Woodstock ’99”, il trailer del documentario che racconta i tre giorni in cui sono morti gli anni Novanta

Netflix ha diffuso il trailer del documentario in arrivo il 3 agosto che racconta l'incubo di Woodstock '99

Voleva essere un festeggiamento in grande stile del 30° anniversario del Festival di Woodstock, ma ben presto si è trasformato in un incubo da dimenticare. Chi nel 1999 non era ancora nato o era troppo piccolo per ricordare, avrà modo di conoscere che cosa è successo grazie a Clusterf**k: Woodstock ’99, in arrivo su Netflix dal 3 agosto, e di cui è stato diffuso il trailer. Si tratta di un documentario in tre parti che vuole raccontare uno dei festival peggio riusciti di sempre, nonché – come dice qualcuno – i giorni in cui gli anni ’90 sono morti.

Ma che cosa ha reso Woodstock ’99 il festival più caotico che l’uomo ricordi? Tanti i fattori che hanno concorso a questo triste primato: gli organizzatori che cercavano di spillare soldi al pubblico vendendo bottiglie d’acqua a prezzi folli, line-up messa insieme in malo modo, location d’asfalto nel caldo torrido di fine luglio e, non ultimo, un pubblico inferocito e aggressivo, che si rese protagonista anche di diversi episodi di violenze sessuali. Un vero disastro, insomma.

Il documentario in arrivo su Netflix combina filmati inediti e d’archivio con lo scopo di raccontare il raduno che avrebbe dovuto celebrare i 30 anni della tre giorni di pace, amore e musica del 1969, ma che nei fatti si è rivelato solo teatro di danni e violenza. “Perché è esplosa la violenza?”: proprio a questa domanda cerca di rispondere Clusterf**k: Woodstock ’99, anche grazie interviste agli artisti che parteciparono all’evento, e che videro con i propri occhi il caos prendere forma davanti a loro. Tra questi: Jonathan Davis dei Korn, Jewel, Fatboy Slim, Gavin Rossdale dei Bush, e Michael Lang, promotore del vero Woodstock, quello del 1969, morto nel gennaio 2022.